Esame e votazione di una questione pregiudiziale
Data: 
Martedì, 12 Luglio, 2016
Nome: 
Alfredo Bazoli

A.C. 3954

Signora Presidente, effettivamente è un po’ una stanca liturgia questa che si presenta ogni volta che arriva in Aula un decreto-legge da convertire, ogni volta che questo capita viene presentata una pregiudiziale di costituzionalità. È una stanca liturgia che quasi quasi mi fa dire che forse più che di abuso di decretazione d'urgenza, c’è un abuso di queste questioni di pregiudizialità che ne stanno anche un po’ svuotando il valore e la funzione . Il fatto che di decreti-legge spesso si è abusato in passato e che è uno strumento che viene utilizzato a volte in maniera un po’ impropria e disinvolta da tutti gli Esecutivi che si sono succeduti alla guida del Paese, è un dato che non possiamo negare ed è forse anche per questo, o meglio, è sicuramente anche per questo che ricordo che nella riforma costituzionale che andrà al voto dei cittadini nel prossimo ottobre c’è una norma che punta esattamente a limitare, a rendere più rigido l'utilizzo della decretazione d'urgenza da parte dei Governi attraverso l'introduzione in Costituzione dei limiti che oggi sono posti e disciplinati dalla legge n. 400 del 1988, che sono sovente ignorati o non tenuti abbastanza in considerazione dai Governi e che invece verranno inseriti in Costituzione proprio per limitare l'utilizzo di questo strumento da parte degli Esecutivi. Però è paradossale – o forse non tanto – il fatto che, se anche oggi quei limiti che noi abbiamo introdotto in Costituzione fossero già vigenti, quei limiti ulteriori alla facoltà di utilizzo della decretazione d'urgenza, ebbene io credo che questo decreto-legge in particolare si sottrarrebbe a qualunque censura di incostituzionalità, perché in questo caso in particolare i requisiti che sono alla base della decretazione d'urgenza sono pacificamente sussistenti, cioè i requisiti di necessità e urgenza sono pacificamente sussistenti, il che rende ancora meno comprensibile in questo caso la presentazione della questione pregiudiziale. E non è un caso, io credo, che anche una parte delle opposizioni – segnatamente l'ultimo intervento dell'onorevole Sarro – sia entrata nel merito delle questioni affrontate dal decreto e abbia completamente ignorato e trascurato la questione pregiudiziale di costituzionalità, che evidentemente anche le opposizioni sono ben consapevoli non esistere. Io ricordo, quanto all'urgenza, che il decreto è stato emanato il 30 giugno per prorogare un termine che sarebbe entrato in vigore il 1o luglio. Quale presupposto di urgenza più evidente di questo ? Un decreto che proroga un termine destinato ad entrare in vigore il giorno successivo ! E quanto alle necessità, è stato chiarito, in maniera mi pare abbastanza lampante, limpida e ragionevole dal Governo, che il processo amministrativo telematico doveva entrare in vigore a luglio, senonché il decreto per l'attuazione del processo amministrativo – e, cioè, il regolamento recante le regole tecnico-operative – è entrato in vigore solamente nel febbraio di quest'anno e si è quindi ritenuto opportuno, per salvaguardare l'operatività degli uffici giudiziari, dei TAR e del Consiglio di Stato, prorogare il termine di prova, il termine per mettere alla prova il funzionamento del nuovo processo civile telematico. Una ragione di necessità a me pare assolutamente ragionevole, equilibrata, inappuntabile, che rende, a mio avviso, del tutto strumentale e infondata la questione presentata. 
Concludo, quindi. Se vogliamo davvero affrontare e risolvere una volta per tutte il problema della decretazione d'urgenza, dell'abuso della decretazione d'urgenza, lo strumento è a portata di mano: basta votare «sì» al referendum costituzionale del prossimo ottobre. Invito, quindi, gli amici e colleghi leghisti, che hanno presentato la pregiudiziale, a essere coerenti e a votare «sì» al prossimo referendum. In questo caso noi voteremo convintamente contro la pregiudiziale presentata.