Dichiarazione di voto finale
Data: 
Martedì, 17 Maggio, 2016
Nome: 
Marco Fedi

A.C. 3301

 

Il provvedimento di ratifica al nostro esame – già ratificato dalla Mongolia nel 2013 e già approvato dal Senato – è finalizzato a consolidare le relazioni ed il dialogo politico con il Paese asiatico attraverso un partenariato di ampia portata strategica, con particolare riferimento ai comparti del commercio e degli investimenti, dello sviluppo sostenibile, dell'istruzione e della giustizia. 
L'Accordo quadro di partenariato globale e cooperazione (Partnership and Cooperation Agreement) tra l'Unione europea e i suoi Stati membri da una parte, e la Mongolia, dall'altra, firmato a Ulan-Bator il 30 aprile 2013, è finalizzato al consolidamento delle relazioni bilaterali ed all'approfondimento del dialogo politico. Si tratta del secondo Accordo posto in essere tra l'Ue la Mongolia dopo l'Accordo in materia di scambi e cooperazione economica, firmato a Lussemburgo il 16 giugno 1992 ed entrato in vigore il 1o marzo del 1993, che disciplina attualmente le relazioni bilaterali. 
Con l'entrata in vigore dell'Accordo sarà posto in essere un partenariato di ampia portata strategica comprendente un vastissimo spettro di settori che spaziano dal commercio agli investimenti, alla giustizia, alla libertà e sicurezza, all'occupazione ed affari sociali estendendo la portata della cooperazione ad ambiti quali l'ambiente e il cambiamento climatico, l'energia, la scienza e la tecnologia, i trasporti aerei. 
Fino a questioni di primaria importanza quali il riciclaggio del denaro, il contrasto al finanziamento del terrorismo, la lotta al traffico di droghe, il contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione e la tutela dei diritti umani. 
L'accordo affianca quello già vigente in materia di scambi e cooperazione economica: la sua entrata in vigore costituirà la cornice giuridica per il rafforzamento della cooperazione settoriale con un Paese dalle considerevoli potenzialità strategiche, stanti anche i suoi rapporti con la Cina e la Russia, destinato altresì ad essere maggiormente integrato nell'economia mondiale e nella cooperazione regionale ed internazionale. L'accordo consta di 65 articoli, suddivisi in nove titoli. Definisce preliminarmente la natura e l'ambito di applicazione dell'intesa, prevedendo fra l'altro un impegno contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, la piena operatività della Corte penale internazionale in materia di lotta al terrorismo. 
I titoli II e III dettano norme rispettivamente in materia di cooperazione bilaterale, regionale e internazionale e di sviluppo sostenibile, prevedendo fra l'altro l'introduzione in Mongolia di norme e standard comuni europei, l'impegno per approfondire la collaborazione nel quadro delle organizzazioni regionali ed internazionali, nonché strategie per promuovere lo sviluppo umano, sociale e la tutela dell'ambiente. Il titolo IV è finalizzato ad intensificare le relazioni commerciali, a migliorare il sistema degli scambi multilaterali e a consentire migliori condizioni di accesso ai rispettivi mercati. Alcuni articoli sono dedicati alla collaborazione doganale, alla incentivazione ai flussi di investimento, all'applicazione delle norme sulla concorrenza e all'apertura dei mercati degli appalti. 
Nel quadro della cooperazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza, il titolo V si occupa di migrazione, lotta agli stupefacenti, contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al finanziamento del terrorismo. 
Il titolo VI disciplina la cooperazione in altri settori, fra cui i servizi finanziari, la politica industriale, la cooperazione scientifica e tecnologica, l'energia e l'ambiente. Seguono poi norme sugli strumenti di cooperazione finanziaria, prevedendo anche un impegno della Banca europea degli investimenti. 
Il titolo IX reca le disposizioni finali dell'accordo, prevedendo una clausola evolutiva per il possibile ampliamento dell'ambito di applicazione dell'intesa, norme per l'adempimento degli obblighi, per l'applicazione territoriale e per l'entrata in vigore e la durata del testo stesso. 
Questo Accordo è inteso ad ampliare notevolmente la portata dell'impegno reciproco dell'UE e della Mongolia sia per quanto riguarda il volano economico e commerciale, sia in materia di giustizia, libertà e sicurezza, occupazione ed affari sociali. 
La Mongolia, che per la sua collocazione geopolitica è vista dall'Unione europea come un partner dalle grandi potenzialità, guarda all'Europa con crescente interesse ed ha palesato una ferma volontà di adeguare la propria struttura normativa e produttiva al modello europeo. L'entrata in vigore del Partnership and Cooperation Agreement – che contiene esplicite disposizioni in materia di scambi di informazioni, di esperti e di competenze – porrà le premesse per venire incontro alle richieste mongole. 
L'Italia e la Mongolia hanno del resto stabilito solidi rapporti bilaterali in campo economico e commerciale e di cooperazione internazionale. 
Recente la visita del presidente del Senato, Grasso, arrivato a Ulan-Bator per contribuire a costruire quella nuova solidità di rapporti politici ed economici sui quali sta già investendo da tempo la Farnesina e il ministro Paolo Gentiloni in particolare, che ha assunto la decisione di aprirvi un'ambasciata. 
Ma non si è parlato unicamente di sedi diplomatiche e rapporti commerciali ma anche di diritti umani, dell'abolizione della pena di morte, e della lotta alla corruzione; di prospettive di crescita comuni, di connettività e del profilo internazionale della Mongolia. 
L'Italia punta sulla valorizzazione di interessi concreti, in particolare nei settori tessilo-conciario, delle tecnologie ambientali, dell'espansione della rete infrastrutturale e aeroportuale, della commercializzazione dei prodotti naturali, della tutela della sicurezza alimentare e dello sviluppo urbano.