Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 5 Febbraio, 2020
Nome: 
Andrea Romano

A.C. 1999-A

Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per dichiarare il voto favorevole e per aggiungere una breve riflessione sul significato politico di quanto ci apprestiamo a votare. Ricordiamo che stiamo votando una convenzione che rappresenta uno strumento internazionale, il primo legalmente vincolante, che obbliga a tracciare le emissioni e i trasferimenti in aria e acqua di sostanze potenzialmente inquinanti. È un Protocollo internazionale - lo ricordo - che risale addirittura al 2003, che è stato fin qui ratificato da 32 Paesi oltre che dall'Unione europea ma ciò che mi preme sottolineare è l'ispirazione politica di fondo dell'accordo che, al di là del dato tecnico, riguarda questioni di cui noi parliamo molto più spesso di quanto possa apparire. Qual è l'ispirazione dell'accordo? Favorire la circolazione di informazioni affidabili e verificate e, al contempo, di favorire la partecipazione pubblica relativamente ai processi potenzialmente inquinanti e, quindi, di rafforzare la consapevolezza pubblica sulle sostanze che sono effettivamente inquinanti e sul trasferimento di tali sostanze. Spesso ci siamo trovati, Presidente, a parlare anche in quest'Aula di grandi opere ovviamente di inquinamento, di minacce alla salute pubblica. Ecco la convenzione di cui parliamo oggi fu varata, ricordiamolo, nel 2003 con uno spirito che possiamo definire certamente preveggente rispetto poi a quanto è avvenuto dopo. Ricordo la riunione di Aarhus nel 2003, che è diventata un modello di riferimento per le discussioni avvenute negli anni successivi e anche modello di riferimento per pratiche concretamente adottate. Penso, ad esempio, alla Francia, allo strumento dell'enquête public ovvero della discussione pubblica, preceduta però da un'indagine fondata. Tale strumento adottato in Francia ha permesso di smussare, superare, disinnescare tensioni sociali e civili potenzialmente molto forti intorno al tema delle grandi opere. Quante volte in quest'Aula e dal Governo, dai Governi abbiamo discusso e ci siamo sentiti ripetere quanto fosse importante il tema dell'analisi costi-benefici. Ci ricordiamo questa formula, per carità, ecco il pendant dell'analisi costi-benefici è la circolazione affidabile di informazioni solide sulle sostanze potenzialmente inquinanti e, dunque, anche la partecipazione pubblica organizzata e ancora una volta solidamente poggiante su informazioni reali relativamente a sostanze potenzialmente inquinanti.

Per queste ragioni l'atto che ci apprestiamo ad approvare è importante anche perché - finisco - nella concretezza i contenuti di questa convenzione sono già in uso nella nostra legislazione nazionale. Penso ovviamente al registro delle sostanze inquinanti, istituito anni fa, che ha visto negli anni allargarsi sia il numero delle sostanze potenzialmente inquinanti sia il numero delle aziende e degli stabilimenti che sono coinvolti. Per concludere, parliamo spesso e ovviamente giustamente delle minacce rappresentate per la sicurezza e per la salute pubblica dalle sostanze inquinanti; la convenzione che ci apprestiamo ad approvare testimonia di come la comunità internazionale disponga di strumenti concretamente utili a questo scopo, strumenti che poggiano - lo ripeto ancora una volta - sulla circolazione di informazioni affidabili - sottolineo “affidabili” perché sappiamo tutti quanto in questo settore possano nascere leggende e fenomeni anche legati a insicurezze e a minacce percepite dalla popolazione ma non solidamente fondate – e, dall'altro, sulla partecipazione civile dei cittadini alle decisioni pubbliche che, come in questo caso, possono essere veicolate dalla politica in maniera molto salutare. Per questo naturalmente dichiaro il voto favorevole del gruppo del PD.