Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 15 Marzo, 2016
Nome: 
Vinicio Peluffo

A.C. 3300

Signor Presidente, rappresentante del Governo, colleghi deputati, per non rallentare la scorrevolezza di questa fase di dichiarazioni di voto, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto. Mi limito a sottolineare solo alcuni aspetti. Il primo: nel corso della discussione in Commissione e anche in alcuni interventi in Aula è stato messo in rilievo come la ratifica di questo accordo rappresenti un caso in cui la politica interviene con un certo ritardo su una situazione che di fatto si è già sviluppata. Questo ritardo sconta forse una scarsa consapevolezza che nell'attuale scenario planetario la Cina si trova ad occupare una posizione di protagonista non solo degli affari mondiali. In questo, che molti storici ed economisti hanno già battezzato il «secolo del Pacifico», il baricentro del mondo si è progressivamente spostato verso l'Estremo Oriente, che sempre di più si presenta come un'area effervescente dal punto di vista dello sviluppo economico e del commercio internazionale.

L'adeguata comprensione di tale scenario e di tali esigenze contribuisce a porre le basi per un rapporto di fiducia reciproca con la Cina. Sul piano del rapporto bilaterale, l'Italia negli ultimi anni si è mossa di più e meglio di altri Paesi suoi competitori. In linea col tradizionale approccio fondato sulla ricerca della comprensione reciproca, l'Italia ha sviluppato un solido e regolare dialogo con la Cina. Le visite istituzionali italiane in Cina e cinesi in Italia, che si sono avute nel corso degli ultimi tre anni, testimoniano di questo interesse reciproco a rinsaldare ulteriormente il rapporto bilaterale che dal 2004 abbiamo definito un partenariato strategico. Da tempo auspichiamo un indispensabile salto di qualità nelle relazioni bilaterali, sia facendo tesoro dei traguardi raggiunti nel campo dell'interscambio commerciale, sia promuovendo da un lato un'ulteriore integrazione economica alimentata da un flusso bidirezionale di investimenti e dall'altro un più solido dialogo politico. L'accordo qui in discussione ha lo scopo di semplificare le procedure previste per l'immatricolazione degli studenti, anche a fronte dell'incremento della mobilità tra i due Paesi e che anche in questo caso chi governa le istituzioni deve da un lato prevedere e anticipare, dall'altro adeguarsi rapidamente alla realtà in mutamento. Presidente, i partenariati territoriali, gli scambi commerciali, turistici e culturali si stanno articolando in un fitto partenariato e contribuiscono ad estendere progressivamente la complessiva superficie di contatto tra Italia e Cina e ciò a cominciare dai rapporti people to people, che i nostri amici cinesi definiscono come scambi umanistici. Alla luce di quanto osservato sinora, si può concludere che l'attrazione in Italia di studenti e imprenditori cinesi è pertanto diventata una priorità strategica. Nel 2014 i consolati italiani in Cina hanno rilasciato oltre 400 mila visti, a fronte dei 100 mila del 2010, collocando l'Italia al primo posto tra i Paesi dell'Unione europea in termini di visti rilasciati in Cina.

Tale politica ha permesso agli atenei italiani di ricevere un numero crescente di studenti cinesi. Anche dal mondo cinese degli affari sono giunti riscontri molto positivi: la Cina è già il terzo partner commerciale dell'Italia. Al solido interscambio commerciale, che l'Italia si è impegnata a riequilibrare, come veniva posto anche nell'intervento del collega della Lega, è stata affiancata una politica di crescente coordinamento del sistema economico italiano e di attrazione degli investimenti cinesi, che l'Accordo oggi in discussione non potrà che migliorare e potenziare. Pertanto, Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.