Data: 
Giovedì, 22 Giugno, 2017
Nome: 
Walter Verini

Presidente, quella dell'altro ieri, martedì 20 giugno, è stata una giornata da ricordare per il nostro Paese: la sentenza definitiva di condanna all'ergastolo dei responsabili della strage di Piazza della Loggia, a Brescia, dimostra, sia pure dopo tanto tempo, che democrazia, libertà e giustizia alla fine vincono su terrorismo, violenza ed eversione. Era il 28 maggio 1974, e una bomba esplose in quella piazza che ospitava una manifestazione antifascista, contro la violenza nera che in quegli anni insanguinava l'Italia. Morirono otto persone, più di cento vennero ferite. Erano gli anni in cui l'Italia era stata e veniva colpita al cuore: a Piazza Fontana, San Benedetto Val di Sambro, con la strage dell'Italicus, alla stazione di Bologna.

Erano gli anni in cui l'eversione nera voleva colpire la democrazia con complicità e depistaggi anche da parte di pezzi deviati dello Stato. A quella stagione seguì poi quella del terrorismo rosso con l'omicidio di Aldo Moro e di molti altri servitori dello Stato: non si possono ricordare tutti ma da Roberto Ruffilli a Guido Rossa; da Vittorio Bachelet a Ezio Tarantelli, Massimo D'Antona, Marco Biagi e tanti meno noti. Vogliamo rivolgere allora in quest'Aula un pensiero a tutte le vittime di quelle stragi e ai loro familiari, a chi non si è mai arreso come Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime di Piazza della Loggia. E mi sia consentito in particolare da ultimo abbracciare una persona che oggi è un parlamentare tra i più apprezzati, tra i più impegnati, Alfredo Bazoli, che quel 28 maggio 1974 non aveva neppure cinque anni e che da quel giorno non vide più la sua mamma è anche in nome di Giulietta Banzi Bazoli e di tutte le vittime delle stragi del terrorismo che rinnoviamo tutti l'impegno perché altri misteri e altri depistaggi che hanno ferito il Paese in quegli anni trovino verità e giustizia.