Data: 
Mercoledì, 25 Gennaio, 2017
Nome: 
Alessia Morani

Grazie, signora Presidente. Sono stati giorni terribili quelli che hanno scosso l'Appennino nel Centro Italia e che hanno colpito le Marche, l'Umbria, il Lazio, in particolare l'Abruzzo. Prima il terremoto, poi l'incubo di Rigopiano e, a poche ore di distanza, la sciagura dell'elicottero del 118. Oggi piangiamo le vittime della slavina e dell'incidente aereo, piangiamo quegli eroi normali, che ogni giorno si prendono cura di noi. Cosa possono dire la politica e le istituzioni in questo momento di grande dolore per l'Italia, se non celebrare la memoria di questi eroi, che hanno dato la propria vita per salvarne altre, e stringersi attorno alle loro famiglie e a quelle delle persone che non ce l'hanno fatta e di quanti sono ancora dispersi. 
È questo il momento in cui gli uomini devono farsi comunità, senza risparmiarsi. Il tempo delle polemiche e delle verità giudiziarie verrà, e sarà giusto capire le dinamiche dei soccorsi per Rigopiano così come quelle dell'incidente che ha coinvolto l'elicottero, ma ora è il tempo del dolore e del cordoglio per le vittime, ma è anche il tempo dell'orgoglio per i soccorritori che hanno collaborato per cambiare un destino che sembrava segnato. Abbiamo tutti visto le immagini di quel bambino che veniva estratto vivo dopo essere stato sepolto dal ghiaccio per 48 ore: è sembrato di assistere a una nascita. 
Quando le speranze parevano perse, gli uomini hanno dato di più e quel di più ha fatto la differenza; l'ha fatta certamente per le undici persone che sono sopravvissute. Solo la tenacia e il coraggio dei soccorritori hanno potuto compiere quello che è sembrato a tutti, in quelle ore disperate, un vero e proprio miracolo. Noi siamo al loro fianco. Hanno sciato per ore, di notte, per raggiungere Rigopiano; hanno sorvolato la stazione sciistica di Campo Felice perché c'era un uomo da mettere in salvo. Così sono gli uomini eroi del quotidiano: sconosciuti, preziosi, silenziosi. Questo è il genere che conosciamo, l'unico che esista, quello umano, ed è questa lezione che parla di forza e speranza, anche contro l'impossibile, il destino che non risparmia una sciagura dopo l'altra, battendo sempre sulla stessa ferita. Oggi la politica e le istituzioni rendono merito a questi uomini, a cui dobbiamo dire una sola cosa: grazie. Esprimiamo tutto il nostro dolore per le vittime e tutta la nostra vicinanza per le loro famiglie.