A.C. 2994-B
Presidente, sottosegretario, colleghe e colleghi, questa sera torniamo ad esaminare in seconda lettura, il testo del disegno di legge della buona scuola, cioè sulla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
Come è noto, il disegno di legge è stato approvato con modifiche in prima lettura dall'aula nel maggio scorso e più recentemente il 25 giugno dal Senato: siamo quindi in seconda lettura. In questo percorso sia la Camera che il Senato hanno portato modifiche notevolmente migliorative con l'assenso convinto del Governo. Dunque, il Parlamento ha svolto bene il suo ruolo, prima di ascolto di numerose realtà rappresentative del mondo della scuola, dalle organizzazioni sindacali alle tante associazioni e realtà rappresentative, sia del personale, che degli studenti, che dei genitori, e sono state circa 90 le realtà che abbiamo audito in Commissione qui alla Camera e circa 60 al Senato. Come sappiamo, nell'ambito dei tre percorsi che sono stati fatti alla Camera e al Senato, il provvedimento ha avuto la possibilità di discutere, sia nelle Commissioni che in aula, migliaia di emendamenti, alcuni dei quali sono stati accolti, sia presentati dalla maggioranza che anche dalle opposizioni.
Quindi, in questo percorso, come dicevo, si è tenuto conto dell'ascolto e anche delle tante critiche che sono venute dal mondo della scuola e in varie mobilitazioni che ci sono state nel Paese. Voglio qui solo ricordare alcuni contenuti fondamentali già noti a quest'Aula. In modo particolare, che finalmente, con questo provvedimento, si ritorna di investire sulla scuola: 1 miliardo di euro quest'anno e 3 miliardi il prossimo anno – che saranno stabilizzati negli anni successivi –, così come ci sono risorse ulteriori in più sull'edilizia scolastica. Voglio ricordare uno dei punti centrali che ha fatto tanto discutere: il piano straordinario di assunzioni di oltre centomila docenti. È il motivo fondamentale per cui ritengo necessario che la Camera, quest'Aula, proceda alla votazione definitiva del provvedimento per procedere in tempo utile all'assunzione di questi docenti per l'inizio dell'anno scolastico. Ciò, da un lato, per garantire appunto l'apertura serena dell'anno scolastico e, dall'altro, con assunzioni in corso d'anno, per consentire la possibilità di potenziare l'offerta formativa di tutte le scuole del nostro Paese, perché, come è noto, dei centomila e oltre che saranno assunti circa la metà sono appunto finalizzati a potenziare l'offerta formativa delle nostre scuole. Quello che si vuole fare è soprattutto riaffermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza, in cui il nostro Paese è pienamente immerso, così come è fondamentale il rilancio dell'istruzione come punto nodale per rilanciare lo sviluppo economico del nostro Paese e per la costruzione soprattutto di una prospettiva, di un nuovo futuro per i nostri giovani. Punto centrale e nucleo portante del provvedimento è il rilancio e la piena attuazione dell'autonomia scolastica. Questa autonomia scolastica è il punto centrale per fare che cosa ? Per innalzare i livelli di conoscenza e di competenza di tutte le studentesse e gli studenti e rimetterli quindi al centro del lavoro della scuola; prevenire e recuperare gli abbandoni e la dispersione scolastica; combattere le diseguaglianze sociali, culturali e territoriali; realizzare, insomma, una scuola inclusiva, aperta e accogliente per tutti e promuovere pari opportunità di successo formativo e dunque per tutti gli studenti e i cittadini. A questo si aggiunge un nuovo rapporto fra scuola e lavoro e lo sviluppo della scuola digitale, scommessa importante, appunto, per l'innovazione e il cambiamento della nostra scuola. Insomma, si tratta di valorizzare fino in fondo e in concreto la funzione fondamentale di comunità educante, il ruolo fondamentale della collegialità, su cui abbiamo molto insistito alla Camera, con gli emendamenti che sono stati approvati, ma anche con la chiarezza delle competenze e delle responsabilità, a partire da quelle del dirigente scolastico, dalla valorizzazione della professionalità degli insegnanti, sia a livello individuale che collegiale, nel rispetto del vincolo costituzionale della libertà di insegnamento. Insomma, una scuola capace di valorizzare e ricondurre a sistema le tante buone pratiche diffuse nelle varie realtà scolastiche del nostro Paese e capace di accogliere una nuova forte spinta verso il cambiamento e l'innovazione. Delle modifiche apportate da questo ramo del Parlamento abbiamo già parlato in sede di prima lettura, ritengo oggi utile evidenziare alcuni punti su cui è intervenuto il Senato e rinvio alla scheda predisposta dagli uffici del Servizio studi per l'ulteriore approfondimento. In particolare, ricordo le modifiche apportate nella composizione del comitato per la valutazione, che è costituito non più da due ma da tre docenti e anche da un membro esterno, oltre che dai rappresentanti degli studenti e dei genitori; così come è importante il fatto che verranno definite delle linee guida nazionali dopo i tre anni di sperimentazione. Inoltre, è importante il fatto che ci sarà una valutazione molto più precisa e puntuale sull'operato dei dirigenti scolastici, sulla base di criteri stabiliti, appunto, con le modifiche al provvedimento apportate al Senato. Altra cosa importante riguarda la conferma sulla riduzione del numero di alunni e di studenti per classe.
Viene anche poi, come dicevo prima, confermato il piano straordinario di assunzione per oltre centomila docenti. Insieme a tutto questo ricordo anche che è stato introdotto un fondo di perequazione per lo school bonus del 10 per cento da destinare alle scuole più in difficoltà. Un altro importante rafforzamento riguarda la delega che interessa i bambini da zero a sei anni.
Voglio ricordare infine la parte degli studenti che costituisce un altro dei punti assolutamente importanti proprio per tornare a quanto dicevo all'inizio: non dobbiamo mai dimenticare che i soggetti fondamentali dell'intervento di questa legge di riforma sono e rimarranno gli studenti e che nello stesso tempo pensiamo che per far questo occorra fino in fondo valorizzare e rispettare le professionalità della scuola verso le quali io penso di poter esprimere tutta la mia comprensione a coloro che non hanno condiviso ed espresso anche critiche dure al provvedimento, ma io ho fiducia nel mondo della scuola e sono sicura che insieme potremo migliorare la nostra scuola.