Grazie, Presidente. L'11 dicembre scorso, a Marrakech è stato firmato il cosiddetto Global compact for migration, un Trattato proposto dall'ONU e sottoscritto nel 2016 da ben 193 Paesi nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Il tema è sensibile e di assoluta importanza; la Lega e altre forze politiche di destra continuano ad affrontare questo dibattito, però, in modo ideologico, demagogico e strumentale. Abbiamo ascoltato e abbiamo sentito dire che il Global compact non è altro che l'ennesimo tentativo di ingerenza nelle politiche nazionali, che è anacronistico e pericoloso limitare la sovranità nazionale nella gestione dei flussi migratori. Ora, come abbiamo avuto modo di rilevare qualche giorno fa in quest'Aula durante la discussione in merito al “decreto sicurezza”, state sostenendo, e lo diciamo con forza, una bugia clamorosa, e lo ribadiamo ancora una volta.
Il Global compact riafferma infatti espressamente, al paragrafo 15, il diritto sovrano degli Stati di determinare la propria politica migratoria nazionale, distinguendo tra lo status di migrazione regolare e irregolare anche nel momento in cui si definiscono le misure per l'attuazione del patto globale. E allora smettetela davvero di raccontare falsità al Paese, non vi è nessuna compromissione della sovranità nazionale; assumetevi almeno la responsabilità politica delle vostre scelte e delle vostre azioni, senza scaricarle su presunti rischi, inesistenti, che si anniderebbero dietro al Global compact. D'altro canto, mi pare che la confusione regni sovrana su tale tema nello stesso Governo: alcuni giorni fa, in Aula, proprio durante la discussione del “decreto sicurezza”, nonostante la posizione della Lega appena raccontata, l'Esecutivo ha dato parere contrario ad un ordine del giorno del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia volto a impegnare il Governo a non sottoscrivere il Global compact. La Lega, cioè, ha smentito se stessa, pur di non irritare i colleghi dei 5 Stelle nelle fasi finali di approvazione del loro provvedimento simbolo, della loro propaganda ideologica, senza cambiare, però, minimamente posizione al riguardo, sperando che nessuno se ne accorgesse. Ora questa improvvisazione è per noi solo l'ultimo atto di una serie di retromarce, che denotano una superficialità e un'inaffidabilità assoluta del Governo, che sta marchiando irreparabilmente ormai l'immagine e la credibilità del nostro Paese a livello internazionale. Il rigetto dell'ordine del giorno doveva essere il preludio di una firma del Patto e della partecipazione al Vertice di Marrakech; e, invece, così non è stato e la sedia del Governo era vuota. Vuota come era ingiustificatamente deserta la nostra postazione al Consiglio europeo durante la commemorazione delle vittime di Strasburgo! Lo ricordiamo, questo Governo ci fa vergognare di essere italiani per la sua inaffidabilità! Il Presidente del Consiglio Conte, lo ricordiamo, ha incontrato, il 27 settembre 2018, il Segretario generale delle Nazioni Unite, dando la sua parola per la partecipazione dell'Italia al meeting di Marrakech. Lo stesso Ministro degli esteri Moavero Milanesi ha espresso a più riprese il proprio orientamento favorevole circa la sottoscrizione del Global compact, sostenendo l'esigenza di una condivisione degli oneri della gestione dei fenomeni migratori e di una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito.
Allo stesso modo, anche i colleghi del MoVimento 5 Stelle, che vedo molto interessati a questa discussione e molto presenti per la verità, hanno sostenuto, almeno a parole, che per governare le migrazioni servirebbe una soluzione condivisa, internazionale ed europea, e che il Global compact andava dunque sottoscritto. Ci saremmo aspettati, allora, nelle scorse ore, un'Italia protagonista del vertice di Marrakech; e, invece, è successo anche lì che la vicenda politica è evidentemente passata nelle mani del Ministro dell'interno Salvini e tutto è cambiato. Il leader della Lega ha fatto capire nelle ore precedenti il summit di Marrakech che, in realtà, il Premier non aveva nessuna voce in capitolo e la sua parola non contava nulla, che il Ministro degli esteri non aveva titolarità ad esprimere la posizione dell'Esecutivo e ha confermato la propria posizione di assoluta contrarietà al Global compact, e si è verificato quello che lui aveva auspicato. Il Governo italiano non è andato, non ha partecipato e non ha sottoscritto il Global compact a Marrakech. Ancora una volta emerge, ed è emerso, un dato politico drammatico e preoccupante, che noi, come gruppo del Partito Democratico, abbiamo già rilevato nella vicenda del caso Orban. Cari amici dei 5 Stelle, voi avete dimostrato ancora una volta di essere politicamente e culturalmente subalterni alla Lega; quando si parla di diritti, valori e politiche strategiche siete pienamente alleati e allineati al pensiero ideologico del vostro alleato di Governo. Nel dibattito dei giorni scorsi, con la mancata partecipazione del Premier al vertice di Marrakech, avete dimostrato ancora una volta al Paese che rappresentate in Italia anche voi la destra, la destra sovranista, nazionalista e conservatrice, ed è bene dirlo con chiarezza ai nostri cittadini e, soprattutto, ai vostri elettori.
Nel merito, peraltro, la posizione assunta finora dal Governo è per noi assolutamente pretestuosa, ideologica e soprattutto dannosa e penalizzante per il nostro Paese. Lo spirito e il testo del documento sono chiari: il principale dei 23 obiettivi del Global compact è quello di creare un quadro sicuro, ordinato e regolare per la gestione del fenomeno migratorio. Si tratta del principio non discutibile, di un principio che noi dovremmo tutti condividere, secondo cui la questione va affrontata a livello globale tramite una rete di collaborazione internazionale. Il Patto ribadisce anzitutto una cosa importante, per noi fondamentale, il rispetto assoluto dei diritti umani dei migranti, e riafferma, qualora ve ne fosse stato bisogno, il rigetto e il contrasto di ogni forma di xenofobia, di sfruttamento e di traffico di esseri umani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Voi cosa pensate al riguardo? Chiaritelo al Paese! Credete anche voi nell'esigenza di promuovere una lotta contro ogni forma di discriminazione, etnica o razziale che sia? Questo è un punto dirimente, non negoziabile, di ogni politica di gestione del fenomeno migratorio, che sia a livello nazionale, europeo o internazionale, perché questi sono per noi valori e principi non disponibili, che rappresentano il fondamento di ogni comunità democratica liberale.
Ma non solo, il Global compact sarebbe uno strumento fondamentale anche per rafforzare le nostre ragioni nelle relazioni con gli altri Paesi europei, sostenendo con ancora maggior forza la richiesta italiana di una più forte cooperazione e solidarietà in sede continentale. Firmare il Global compact potrebbe aiutare l'Italia a lavorare per rivedere il Regolamento di Dublino, per imporre sanzioni economiche per gli Stati che violano gli obblighi di condivisione delle responsabilità, completare la fase di relocation dei richiedenti asilo in Italia. Come fate a non capire l'utilità e l'importanza che questo Global compact ha per il nostro Paese?
E questo Patto costituirebbe, inoltre, anche un elemento utile per facilitare la stipula di nuovi accordi di riammissione e rimpatrio con i Paesi di provenienza e di transito; accordi che dovremo necessariamente moltiplicare nel prossimo futuro. Senza questi accordi e queste intese le vostre promesse continueranno a rappresentare ed essere solo fumo al vento. Voi finora - diciamolo chiaramente - non avete ottenuto nessun risultato, nemmeno su questi punti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Dove sono quelle espulsioni che avete conclamato e proclamato, 500 mila o 600 mila irregolari che dovevate rimpatriare nei primi mesi di Governo? La verità è che non avete fatto nulla e questo Patto, invece, potrebbe aiutare il nostro Paese a risolvere questi problemi. Voi, invece, preferite girarvi e guardare dall'altra parte. Attraverso il Global compact potremmo poi finalmente ragionare tutti insieme, a livello europeo e internazionale, delle riforme normative e politiche necessarie per sostenere e aiutare coloro i quali fuggono da violenze, persecuzioni o tutte le altre forme di coazione o restrizione fisica e psicologica. Potremmo ipotizzare dei punti consolari nazionali, dei blue point europei o dei centri delle Nazioni Unite in Africa dove introdurre, lì direttamente, le richieste d'asilo o di altra protezione internazionale, aprendo la strada a flussi controllati e sicuri di approdo in Europa o in altri Paesi di accoglienza. Canali legali – legali! – da istituire lottando e contrastando così davvero in modo serio ed efficace le reti criminali e i trafficanti di uomini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Quello è uno dei nostri obiettivi prioritari, combattere lo sfruttamento, la violenza e la schiavitù; qual è il vostro davvero non si capisce.
Al riguardo, noi guardiamo con favore anche alla proposta di rafforzare i poteri, le dotazioni organiche e le competenze dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera: la vostra contrarietà è inconcepibile anche lì, da soli noi siamo semplicemente più deboli. Ma non è difficile capirlo, senza collaborazione e cooperazione continentale e internazionale non saremo in grado di gestire in modo adeguato e sicuro i fenomeni criminali legati alla tratta degli esseri umani. Grazie a questo Accordo potremmo poi ottenere anche un altro risultato importante: sollecitare non solo l'Europa, ma l'intera comunità internazionale, ad investire nello sviluppo del continente africano, rafforzando e integrando, in particolare, le dotazioni finanziarie del Trust Fund for Africa; è lì che dobbiamo lavorare. Il fenomeno migratorio è un fenomeno e un tema strutturale, come è sempre stato, da anni a questa parte. Le migrazioni sono sempre esistite e hanno interessato da vicino, peraltro, anche il nostro Paese, con la grande migrazione verso le Americhe nei primi decenni del secolo scorso. Questo è un tema che sarà vitale per le nostre società presenti e future: investire per lo sviluppo del continente africano.
Infine, la firma del Global compact ci consentirà di investire più e meglio nelle politiche di assistenza e integrazione dei titolari e dei beneficiari di protezione internazionale. Questa, per noi, è l'unica strada percorribile per gestire il fenomeno migratorio in modo sicuro e considerare le persone che hanno diritto ad essere accolte come una fonte di ricchezza culturale e di valori, anche economica. Le stragi degli ultimi anni in Europa ci hanno fornito un quadro inquietante al riguardo. La soluzione per garantire maggiore sicurezza non è l'abbandono a se stessi, l'emarginazione o il disinteresse; questo aumenta solo i rischi di dispersione sociale ed economica e i pericoli di radicalizzazione anche delle persone che hanno diritto a rimanere nel nostro territorio e nel nostro continente.
Insomma, per tutte queste ragioni noi chiediamo al Governo una cosa semplice: firmare il Global compact per iniziare finalmente ad affrontare il tema migratorio in modo serio e strutturale, non più con un approccio settoriale, emergenziale, non all'altezza della complessità del fenomeno, non più con un approccio che contribuisce a creare solo un clima di tensione e paura nei confronti dello straniero e della diversità, senza risolvere i problemi, ma forse questa non è la vostra volontà. Allora, accantonate almeno per una volta l'ideologia e la propaganda, non isolateci dal resto del mondo, pensate almeno al bene del Paese e dell'intera comunità internazionale e firmate finalmente il Global compact for migration.