Illustrazione
Data: 
Martedì, 18 Dicembre, 2018
Nome: 
Lia Quartapelle Procopio

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Grazie, Presidente. Io vorrei iniziare questo intervento rivolgendo un appello per il bene dell'Italia a tutta la maggioranza: siccome stiamo affrontando una discussione così importante, su un accordo che l'Italia dovrebbe o non dovrebbe firmare, e siccome non c'è ancora una posizione di maggioranza, non abbiamo ancora capito che cosa pensa la maggioranza sul testo del Global compact, mi rivolgo, per suo tramite, ai due partiti che compongono le forze di Governo; perché questo accordo è un accordo importante per il nostro Paese. Che cos'è il Global compact?

È, prima di tutto, un accordo non vincolante, ma è un accordo che propone forme di collaborazione. Per noi essere esclusi da forme di collaborazione sulle migrazioni è una cosa che farà del male all'Italia, quindi mi rivolgo alle forze di maggioranza per cercare di capire se con loro si possa arrivare a qualche tipo di risoluzione comune, con al centro il bene del nostro Paese.

Lo dico perché noi siamo stati distantissimi e continuiamo ad essere distantissimi su tantissime cose, e credo continueremo a restare distanti, ma quando ci sono di mezzo il posizionamento internazionale dell'Italia e gli strumenti di cui l'Italia si dota per cooperare con gli altri Paesi, credo si debba provare a fare un passo in avanti sul tema degli interessi di parte, accantonarli e provare a guardare qual è l'interesse del Paese.

Qui dico alcuni punti che, per noi del Partito Democratico, sono importanti di questo Global compact, per i quali noi sosteniamo invece che l'Italia debba assolutamente firmare e al più presto questo Accordo. In primo luogo, al punto 5 il Global compact chiarisce che c'è una distinzione nei quadri normativi che regolano, da un lato, le migrazioni dei profughi, cioè dei richiedenti asilo, dei titolari di protezione internazionale, che hanno diritto di stare nei Paesi dove si trovano, e dall'altro lato dei migranti economici, perché il Global compact chiarisce che i migranti economici sono un'altra cosa e hanno un altro quadro normativo, e che i Paesi possono comportarsi come desiderano rispetto alla gestione di questi flussi di migranti, ovviamente nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Questo è un punto importante, un punto importante che tutte le forze politiche sottolineano sempre: richiedenti asilo e rifugiati non sono la stessa cosa dei migranti economici, e servono forme diverse per regolare questo tipo di migrazioni.

Il secondo punto è il numero 14, un altro punto che credo interessi tutte le forze politiche: il Global compact ribadisce che gli Stati sono sovrani nella determinazione delle loro politiche migratorie, è scritto molto chiaro, e anche su questo noi ci teniamo a ribadire e chiediamo che l'Italia firmi un protocollo internazionale che normi esattamente questo. Quali sono le altre ragioni per le quali noi riteniamo che l'Italia debba firmare questo Accordo? Prima di tutto, noi siamo stati tra i primi proponenti di un quadro internazionale per il governo delle migrazioni, sarebbe un peccato che l'Italia, che ha sempre spinto in Europa e alle Nazioni Unite perché si arrivasse a forme di collaborazione sulla gestione delle migrazioni, arrivati al dunque, venisse meno alle iniziative di cui è stata tra i primi promotori. In secondo luogo, molti dei punti contenuti nel Global compact sono simili o sono uguali a quelli che noi chiediamo agli Stati europei di approvare nella gestione comune delle migrazioni in Europa; sarebbe quindi assolutamente bizzarro che noi alle Nazioni Unite diciamo di no a dei principi sui quali chiediamo, invece, ai Paesi europei di conformarsi; sarebbe bizzarro e ci indebolirebbe moltissimo nelle negoziazioni con gli altri Paesi europei.

In terzo luogo, c'è un punto secondo me fondamentale: da domani, non tra sei mesi, da domani, da quando il Segretario generale porterà in discussione il Global compact davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, inizieranno delle collaborazioni tra gli Stati su alcuni punti che sono, a nostro giudizio, fondamentali, che sono, prima di tutto, lo scambio dei dati (i migranti da dove partono, dove passano, perché); in secondo luogo, ci saranno delle forme di collaborazione per il contrasto alle migrazioni illegali, per il contrasto agli scafisti, per il contrasto ai trafficanti; ci saranno poi delle forme di collaborazione tra gli Stati per i rimpatri coatti, non solo per i rimpatri volontari assistiti.

Ecco, noi ci stiamo togliendo la possibilità di collaborare con gli altri Stati su questi punti, ed è qui che chiedo, mi rivolgo davvero con sincerità e con apertura alle forze del Governo: voi pensate davvero che la Nigeria, il Paese più popoloso dell'Africa, che è il Paese da cui noi riceviamo un quinto degli immigrati irregolari – cioè uno su cinque, degli immigrati irregolari che è in Italia è nigeriano –, che vorrà collaborare solo con l'Italia per i rimpatri o vorrà prima di tutto lavorare con tutti i Paesi firmatari del Global compact? Sinceramente, penso la seconda, penso che la Nigeria si dedicherà a fare degli accordi con i Paesi firmatari del Global compact, non con l'Italia, che si toglie da questi meccanismi di collaborazione. Allo stesso modo, il risultato di non firmare o di rimanere fuori è esattamente quello che avvantaggia, dal punto di vista elettorale la Lega, cioè poter continuare ad avere delle migrazioni illegali, irregolari, per poterci guadagnare dal punto di vista elettorale. Questo è l'obiettivo della Lega, è chiarissimo, l'hanno detto più volte. Loro non vogliono nessun tipo di governo delle migrazioni, pensano che l'Italia, da sola, o magari mettendosi in squadra con alcuni piccoli Paesi europei che hanno dei problemi diversi dai nostri, starà meglio. Io penso di no, il Partito Democratico pensa di no.

Mi rivolgo, in particolare, al gruppo del MoVimento 5 Stelle: voi pensate davvero che facendo da soli noi faremo meglio? Credo di no. Facendo da soli noi favoriremo l'irregolarità, l'illegalità e le difficoltà dell'Italia, in particolare nel rapporto con gli Stati di provenienza e di transito. In questo modo sarà tutto a vantaggio della Lega, tutto a vantaggio elettorale della Lega.

Ancora una volta ribadisco la disponibilità del nostro partito, del nostro gruppo parlamentare a sostenere un impegno dell'Italia che predata i Governi precedenti, che è un impegno alla collaborazione e alla cooperazione tra gli Stati, e che dovrebbe essere raccolto da quei gruppi che hanno a cuore la pace, la concordia e la collaborazione tra gli Stati. Certamente, altri gruppi, che sono più nazionalisti e più cinici su alcune questioni, hanno posizioni diverse, ma se vogliamo, invece, guardare all'interesse primario dello dell'Italia, questo sta nel firmare il Global compact. Noi speriamo che la maggioranza, che chiaramente non ha trovato ancora un accordo politico sul testo, invece di rinviare il voto, come ci dicono, o invece di dare ragione alla Lega, che ha chiarito benissimo il suo punto di vista, possa pensare a qual è l'interesse dell'Italia, non l'interesse di una parte politica. Noi su questo siamo apertissimi a collaborare, perché l'interesse del nostro Paese viene prima di tutto.