24/05/2024 - 17:11

“Dopo un recente sopralluogo avvenuto in occasione di una visita del Partito Democratico in più comuni della Sicilia orientale con il Segretario regionale del PD Sicilia Barbagallo, il Capigruppo al Senato Boccia e il senatore Nicita candidato alle elezioni europee, ho presentato un’interrogazione urgente ai Ministri Salvini e Pichetto Fratin – sottoscritta anche dai colleghi Barbagallo, Provenzano, Marino, Iacono e Simiani - per risolvere una questione che ha dell’incredibile in un momento di così grave siccità dell’isola: ovvero chiedendo che vi sia la più celere riparazione delle perdite alle paratie dell’invaso di Ponte Barca, nel Comune di Paternò in provincia di Catania, che causano lo spreco di oltre 400 litri di preziosa acqua che attualmente va dispersa, riversandosi direttamente in mare. Infine, di conoscere anche il cronoprogramma per lo sviluppo dei 27 progetti individuati da Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, per la Sicilia. Basti pensare che il periodo ottobre 2023 - marzo 2024 ha registrato la siccità più grave dal 1980. Una circostanza che sta creando serie difficoltà a tutto il comparto agricolo della piana di Catania e della Sicilia. Ricordiamo le parole inaccettabili del Ministro Lollobrigida sulla siccità dell’isola: il Governo faccia quello che deve, riconoscendo anche lo stato di calamità per un territorio che merita risposte rapide e concrete ”.

Ne dà notizia la Presidente del Gruppo PD alla Camera, Chiara Braga insieme ai colleghi deputati Barbagallo, Provenzano, Marino, Iacono e Simiani.

22/05/2024 - 19:55

Da governo inerzia su percorso di pace

“Tajani venga in parlamento a riferire sulle iniziative che il nostro paese sta assumendo per la pace in Medioriente” lo ha chiesto, intervenendo in aula alla Camera, il deputato democratico, responsabile nazionale esteri del Pd, Peppe Provenzano, “siamo colpiti e preoccupati dall’inerzia del governo italiano – ha detto –  anzi, dopo molte chiacchiere abbiamo visto pochi fatti conseguenti e anche, gravi errori, come l’astensione all’Assemblea generale dell’Onu per fare diventare la Palestina membro effettivo delle Nazioni unite. Questi errori e queste inerzie ci allontanano dalla grande tradizione diplomatica italiana e dal ruolo che dovremmo e potremmo svolgere nel mediterraneo. Diversi governi europei, di diverso colore politico, hanno riconosciuto o stanno riconoscendo lo stato di Palestina. Norvegia, Spagna e Irlanda hanno fatto un passo importante per preservare la soluzione dei “due popoli, due Stati” mai come oggi a rischio. Bollare queste iniziative come un ostacolo alla pace è un offesa a questi paesi e un ribaltamento della verità. Abbiamo chiesto il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina. Nel 2015 l’Italia si è impegnata a riconoscere lo Stato di Palestina. Stiamo venendo meno a questi impegni? L’Italia deve sostenere – ha aggiunto Provenzano – un operato autonomo e indipendente della Corte penale internazionale, non unirsi alla sua delegittimazione.  Decideranno i giudici, ma la Corte è un’acquisizione fondamentale del diritto internazionale su cui l’Italia ha avuto un ruolo cruciale. Non dà giudizi politici, deve accertare le responsabilità individuali di chi si è macchiato di gravissime violazioni del diritto internazionali come crimini di guerra e crimini contro l’umanità. L’equivalenza di cui si deve occupare è quella tra le vittime innocenti, quelle israeliane del 7 ottobre, quelle delle migliaia di civili palestinesi di questi mesi, che hanno lo stesso diritto a una giustizia internazionale imparziale”.

17/05/2024 - 09:22

"Lo scorso ottobre, il Parlamento italiano ha approvato una risoluzione delle opposizioni che impegnava il governo 'a mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza sulla base dello spirito e delle condizioni poste dagli accordi di Oslo, per l'obiettivo dei due popoli e due Stati'. Lo stesso ministro Tajani ha dichiarato più volte che 'l'unica possibilità per uscire dalla crisi di Gaza e costruire un futuro di pace sia la soluzione due popoli, due Stati'.
Il 10 maggio, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione presentata dal gruppo arabo che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro. Questa risoluzione invita tutti i Paesi che non hanno ancora preso la decisione di riconoscere lo Stato palestinese, a compiere questo passo importante e cruciale e raccomanda al Consiglio di sicurezza dell'Onu di 'riconsiderare favorevolmente la questione', vista l'apposizione del veto statunitense e la necessità del voto unanime.
Il testo, approvato con 143 voti a favore, ha visto l'astensione dell'Italia.
Il Pd chiede al ministro Tajani di riferire in Aula quali siano le ragioni per cui il governo italiano ha deciso di non adeguarsi ai pronunciamenti del Parlamento e del perché dell'astensione nel voto all'Onu". Questo è il testo dell'interrogazione del Gruppo Pd alla Camera a firma dei deputati Provenzano, Amendola, Boldrini in Commissione Affari esteri al ministro Antonio Tajani.

16/05/2024 - 12:13

“Chiediamo al governo come intenda agire per evitare che ordinanze come quelle dell’Enac, chiaramente illegittime, oltre che propagandistiche e inapplicabili, possano ostacolare il doveroso compito degli aerei delle Ong di monitoraggio e avviso di imbarcazioni in pericolo di perdersi in mare. Vorremmo poi sapere dal governo su quale base abbia inserito l’Egitto tra i paesi di origine dei migranti ritenuti sicuri, consci del notorio deterioramento del rispetto dei diritti umani nel paese”. Sono le richieste contenute nell'interrogazione ai ministri Salvini e Tajani presentata dai deputati del Pd Bakkali, Boldrini, Provenzano, Barbagallo, Morassut, Casu, Ghio, Porta, Quartapelle.
“Notizie di stampa informano di una serie di ordinanze dell’Enac con cui sembra voglia interdire l’attività di monitoraggio che gli aerei delle Ong effettuano nel Mediterraneo Centrale, attività che contribuiscono alla salvezza di migliaia di vite umane, ritenendo che lo Stato abbia una sorta di monopolio delle operazioni di ricerca e soccorso in mare e che altri soggetti agiscano in modo abusivo ed illegale, svolgendo un’attività di ricerca e soccorso non autorizzata. In realtà, nessuna norma né dell’ordinamento interno né le Convenzioni Internazionali relative alla salvaguardia della vita in mare, prevede questa sorta di esclusiva né una qualche “specializzazione” o autorizzazione per l’avvistamento di navi in pericolo o interventi di soccorso in mare; anzi, come noto, viene costantemente affermato il dovere di provvedere alla segnalazione di una nave in pericolo, da parte di tutti i soggetti che vengano a conoscenza della situazione, così come quello di procedere al salvataggio (laddove ciò non metta a rischio la vita dei soccorritori). La decisione di Enac, quindi, appare non solo infondata ma anche pericolosa, potendo causare, se applicata concretamente, un ulteriore aumento di naufragi e di vittime in mare, e sembra finalizzata a voler ‘accecare’ un occhio sgradito che segnali imbarcazioni “in distress” ed obblighi ad effettuare soccorsi”.

14/05/2024 - 16:53

“Il governo si attivi presso le sedi europee e nei consessi internazionali, per sollecitare una tregua nel conflitto in Sudan che consenta gli accessi umanitari per dare assistenza alla popolazione e si impegni ad adottare iniziative, in coordinamento con l'Unione europea e i partner internazionali, sia nei confronti delle due fazioni contendenti, sia dei Paesi terzi, volte a contribuire agli sforzi di de-escalation e pervenire al più presto alla cessazione delle ostilità, al riavvio di un dialogo nazionale che garantisca la reale partecipazione della società civile sudanese e al ristabilimento di istituzioni civili democratiche che supportino le legittime aspirazioni democratiche della popolazione sudanese”. È l’impegno chiesto al governo dalla risoluzione presentata dal deputato Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Partito democratico, e approvata oggi in Commissione Esteri della Camera.

08/05/2024 - 17:57

“Giorgia Meloni, pur di raccontare agli italiani di aver fatto diminuire i flussi migratori, non solo è disposta a elargire fondi dei contribuenti a regimi autocratici e violenti come quelli egiziano e tunisino, ma anche inserire questi Stati nell'elenco dei cosiddetti ‘Paesi sicuri’”.

Lo dichiarano il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, e la deputata Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

“Se - aggiungono - come si legge nel decreto del ministero degli Esteri, un Paese è considerato sicuro ‘sulla base dell’applicazione della legge all’interno di un sistema democratico’ chiederemo al ministro Tajani di spiegare secondo quali criteri l’Egitto possa rientrare in questa definizione, un Paese che tiene in carcere almeno 60mila dissidenti, attivisti, sindacalisti e oppositori. Questo fa il paio con le nuove disposizioni di Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), di diretta competenza del ministro Salvini, secondo cui gli aerei delle Ong non potranno più alzarsi in volo sul Mediterraneo per individuare eventuali imbarcazioni in difficoltà, dare l'allarme e salvare le vite di chi è a bordo. Una decisione cinica che mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di uomini, donne e bambini, come accade già a causa del decreto Piantedosi che impedisce alle navi umanitarie di intervenire per più di un soccorso alla volta. L'ennesimo tentativo di smantellare un sistema di monitoraggio e salvataggio che la società civile ha messo in atto per compensare le mancanze dello Stato. Per Meloni e Salvini - sottolineano Boldrini e Provenzano - la priorità non è evitare i naufragi, ma ostacolare i salvataggi delle Ong.  Per questo, presenteremo un'interrogazione al governo”.

06/05/2024 - 18:51

Braga e Provenzano presentano interrogazione a Tajani

“Chiediamo al governo se abbia attivato tutte le procedure istituzionali e politiche nei confronti delle autorità statunitensi per chiedere conto delle torture subite da Matteo Falcinelli, manifestando una ferma condanna in tutte le sedi per quanto avvenuto. E vorremmo sapere inoltre se e come il governo Meloni ritenga di sostenere Matteo Falcinelli e la sua famiglia nei percorsi legali e giudiziari che verranno attivati per fare piena luce sul suo arresto e assicurare giustizia per le violenze subite dal giovane studente italiano”.

Così la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga e il responsabile Esteri del Partito democratico Peppe Provenzano, che hanno presentato al ministro Tajani un'interrogazione parlamentare che sta raccogliendo molte adesioni tra i deputati democratici.

 

15/04/2024 - 21:28

“Noi abbiamo condannato l'attacco dell’Iran a Israele ma ora l’impegno della comunità internazionale deve essere tutto teso a evitare un’ulteriore escalation, far cessare il fuoco e costruire la pace in Medio Oriente” così il responsabile Esteri del Partito democratico  Peppe Provenzano, che nel corso del suo intervento al senato durante le audizioni dei ministri Tajani e Crosetto ha offerto una disponibilità alla collaborazione sulla crisi in Medio Oriente ma chiedendo al Governo degli impegni. “Serve una voce forte e unitaria dell’Italia in Europa per impedire l’allargamento della guerra su scala regionale. L’appello al cessate il fuoco immediato a Gaza del G7 stavolta non può cadere nel vuoto, nella smaccata indifferenza del Governo Netanyahu. La deterrenza è importante ma non basta, serve la politica. E su un impegno più forte e concreto per la soluzione politica della guerra in Medio Oriente, ricercando la massima condivisione in Parlamento, noi ci siamo stati e ci siamo”.

12/04/2024 - 16:03

Martedì 16 aprile alle ore 11 presso la sala Berlinguer del Gruppo Pd si terrà una conferenza stampa a cui parteciperanno i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, il responsabile Esteri della Segreteria nazionale del Pd, Giuseppe Provenzano, e Rolf Mützenich, capogruppo SPD al Bundestag.

L’incontro giunge al termine di una serie di incontri tra rappresentanti del Pd di Camera e Senato e una delegazione dell’SPD al Bundestag, guidata dal capogruppo Rolf Mützenich, a Roma lunedì 15 e martedi 16 su invito della Fondazione Friedrich Ebert in Italia.
Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it

10/04/2024 - 18:35

Da Premier e vicepremier interessi legittimi su investimenti Musk? Pd presenta interrogazione parlamentare
“Il Governo Meloni mette in campo un pool di esperti per dirimere le controversie tra Tim e Starlink la società di Elon Musk, che incassa una prima vittoria: i satelliti di Starlink dialogheranno con le stazioni di terra a Foggia, Marsala e Milano. Caso strano il dossier è supervisionato dalla sorella del sottosegretario Fazzolari, fedelissimo della Meloni che ha avuto Musk come ospite d’onore in una recente festa di partito. Ma caso ancora più strano è che il ministro Salvini abbia ricevuto ieri una delegazione di Elon Musk al Ministero, mostrando uno smaccato sostegno alla Starlink. Tutto questo scambio di cortesie con Musk, mentre TIM fa sapere di questioni legate alla sicurezza delle comunicazioni e non è chiaro quale sia la strategia del governo per portare la banda larga nelle aree interne del nostro paese. Questa corsa tra Salvini e Meloni a chi arriva prima tra le braccia di Musk è legittima, coerente con gli impegni di investimenti previsti e con le garanzie di tutela dei nostri dati? Noi abbiamo preparato una interrogazione per chiedere conto di questo inquietante incrocio tra interessi industriali, sicurezza nazionale e simpatie politiche”. Così il deputato democratico, responsabile esteri del Pd, Peppe Provenzano.

 

27/03/2024 - 16:56

Giorgetti ha responsabilità su operazione concepita a Palazzo Chigi

“La vendita di Agi agli Angelucci è un’operazione politica, che è passata sulla sua testa, concepita su un banco vuoto di quest’aula, quello dell’On. Angelucci, e nelle alte stanze di Palazzo Chigi, e che la farà passare come l’autore di una svendita dell’interesse economico del Paese e di un pezzo di democrazia”. Così il deputato democratico, Peppe Provenzano, si è rivolto in aula alla Camera al ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti nel corso del question time. “È responsabilità del ministro dell’economia – ha aggiunto Provenzano - non permettere che una grande azienda partecipata come l’ENI si riduca a fare favori alla maggioranza attuale e al governo in carica. Magari alla vigilia di tornate di nomine di altre partecipate. Così come è sua responsabilità non assecondare una concentrazione editoriale senza precedenti e evitare una svendita in un coacervo di conflitti di interessi, che al di là di quelli di Angelucci, la riguardano direttamente. Perché lei è Vice Segretario del Partito di cui farebbe parte l’acquirente: una pratica, Ministro, da oligarchi alla fine della dissoluzione dell’Unione Sovietica. Pezzi di partito che spolpano pezzi di Stato”.

27/03/2024 - 11:51

“Leggiamo dagli organi di stampa che il ministro dell’economia sarebbe intenzionato a riferire in aula solo sulle questioni tecniche della presunta vendita da parte di Eni dell’agenzia giornalistica Agi al gruppo Angelucci. Dal ministro Giorgetti attendiamo linguaggi chiari, no burocratese o vuoti tecnicismi: qual è l’orientamento del governo sulla vendita? Per quali ragioni questa operazione di importante valore economico e dagli effetti significativi sull’indipendenza dell’informazione viene gestita con questo modo poco trasparente?” così il deputato del Pd, Stefano Graziano che ha promosso insieme al democratico Peppe Provenzano il question time di oggi alla Camera a cui risponderà il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

25/03/2024 - 17:23

Provenzano e Graziano, operazione dai contorni inquietanti, Giorgetti avalla vendita a deputato Lega

“Mercoledì il Governo dovrà chiarire in aula alla Camera i contorni della presunta vendita dell’Agi al Gruppo Angelucci”. Lo rendono noto i democratici Peppe Provenzano, che ha già depositato un’interrogazione a cui il Governo non ha risposto, e Stefano Graziano, capogruppo dem in Commissione di Vigilanza Rai. Al question-time dovrà rispondere il ministro Giorgetti che, fanno notare i democratici, “si trova in un eclatante conflitto d’interesse dal momento che dovrà avallare - o ha già avallato secondo alcune indiscrezioni stampa - la vendita di un'agenzia giornalistica indipendente di proprietà di ENI, società di cui è azionista il Mef, a un deputato del suo stesso gruppo parlamentare. Un’operazione inaccettabile nelle modalità e dai contorni inquietanti – sottolineano i dem – perché in aperta violazione del pluralismo della informazione e in contrasto con i principi recentemente riaffermati nell’Unione europea nell'ambito dell' “European media freedom act”, che punta proprio a proteggere la libertà e il pluralismo dei media. Il ministro Giorgetti dovrà dirci: se corrispondano al vero le notizie riportate con insistenza in questi giorni in merito alle trattative in corso per la vendita dell’agenzia AGI ad Angelucci; per quali ragioni non sia stata intrapresa una procedura ad evidenza pubblica; quali sono le garanzie sull’autonomia e l’indipendenza giornalistica e gli effetti sull’organizzazione futura dell’agenzia”.

13/02/2024 - 17:09

“La Camera dei deputati del Parlamento italiano impegna il Governo Meloni a chiedere il cessate il fuoco a Gaza.
E sì, oggi il partito democratico ha fatto la sua parte. E ha riportato l’Italia dalla parte giusta, quella della pace in Medio Oriente, dove deve stare”. Così il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano.

08/02/2024 - 11:57

Botta e risposta in aula alla camera tra il deputato democratico Peppe Provenzano e il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani nel corso dell’informativa urgente del governo sulla vicenda di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria. Al centro dello scontro, la possibilità per Ilaria Salis di scontare gli arresti domiciliari presso l’ambasciata italiana su cui il ministro ha chiuso le possibilità adducendo questioni di “sicurezza”. “Quali sarebbero i problemi di sicurezza? Avete paura ci siano neonazisti in Ambasciata?” ha chiesto Provenzano criticando l’inerzia del governo. “Parliamo dei documenti ufficiali” ha ribattuto Tajani a cui Provenzano ha risposto “non avevate la stessa preoccupazione con la documentazione segreta del ministero della giustizia” rievocando il caso che vede coinvolto il sottosegretario Del Mastro.

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