• 07/11/2018

“Chiediamo al premier Conte e alla ministra Trenta se non ritengano sussistano i presupposti per una potenziale condizione di conflitto di interessi di Stefano Gualandris nel suo ruolo pubblico di consigliere in materie giuridico-economiche per il settore aerospaziale del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio”. Lo scrivono Alberto Pagani, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera e Nicola Carè, deputato Pd nella stessa commissione,  in un’interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro della Difesa.

“Gualandris - spiegano i deputati dem - nominato nel settembre scorso dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che tra le altre deleghe ha ricevuto a luglio anche quella sul settore aerospazio, secondo notizie di stampa ricopre importanti ruoli in aziende che operano nel settore spaziale. È infatti amministratore delegato, nonché “presidente dell’organo di gestione con firma individuale”, della Tss Innovations Projekte GmbH, società svizzera, anch’essa operativa nel settore aerospaziale, che lo stesso Gualandris definisce come l’associata elvetica della Technosprings Italia srl. In quest’ultima società Gualandris è consigliere delegato e ne possiede il 10% delle quote, mentre il restante delle azioni è posseduto dai fratelli e dal padre”.

“Inoltre, è notizia di ieri – affermano Pagani e Carè- la rimozione di Roberto Battiston dal vertice dall’Agenzia spaziale italiana e, secondo quanto riportato da alcuni giornali nazionali, il M5s accuserebbe del blitz l’alleato di governo, facendo ricadere i sospetti proprio su Giorgetti. Il sottosegretario leghista, che ha assunto la presidenza del neonato Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio, i cui indirizzi politici devono essere seguiti dall’Asi, in questo modo rafforzerebbe la sua posizione nel settore dell’aerospazio che riveste un’importanza prioritaria per il paese, sia per l’aspetto geopolitico che per quello economico, tanto che per il 2018 si stimano 760 milioni di euro di finanziamenti pubblico/privati, che diventeranno 880 per il 2019 e 885 per il 2020”.