• 26/09/2018

“Il nostro giudizio sulla proposta di direttiva sulle pratiche commerciali sleali tra le imprese della filiera alimentare è senza dubbio positivo: permetterà di proteggere l’anello più debole della catena, ovvero gli agricoltori”.  Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a proposito dell’odierna approvazione in commissione Agricoltura della Camera del parere sulla direttiva Ue in materia di pratiche commerciali sleali in agricoltura.

“La filiera alimentare – spiega –  è strutturata in modo tale da rendere vulnerabile il segmento rappresentato dalla produzione agricola. A causa dello scarso potere contrattuale, essa subisce pratiche commerciali sleali come la vendita a doppio ribasso o le aste al buio. La proposta di direttiva individua finalmente gli strumenti necessari per porre fine a queste patologie del sistema. Da parte nostra, d’accordo con il relatore presso la Ue, Paolo De Castro, abbiamo contribuito suggerendo ulteriori misure. È importante, ad esempio, che il prezzo di vendita sia adeguato a remunerare il lavoro degli agricoltori, e che i prezzi che non tengono conto di tale variabile, siano da considerarsi pratica sleale. Tra queste, a nostro avviso deve essere ricompreso anche l’annullamento, senza un termine di preavviso minimo, degli ordini dei prodotti deperibili, anche considerato che tale pratica può comportare eccedenze e addirittura spreco alimentare. I contratti di fornitura dei prodotti agricoli devono, a nostro avviso, essere stipulati in forma scritta e preventivamente alla consegna, questo sempre a tutela dei soggetti che hanno un minore potere contrattuale”.

“Ora è importante che, una volta approvata la direttiva, si continui a lavorare perché il suo contenuto sia recepito in modo efficace all’interno del nostro ordinamento. Vigileremo affinché questo avvenga”, conclude.