• 17/11/2015

“Con l’approvazione, a larga maggioranza, alla Camera della legge delega per la riforma del codice degli appalti il Partito Democratico, anche grazie al grande impegno della collega relatrice del PD Raffaella Mariani, segna un altro importante risultato del disegno riformatore del Paese. “Cambiare verso all'Italia” passa infatti anche da un quadro normativo degli appalti semplice e certo, in grado di superare molte delle inefficienze dell'attuale quadro che ha reso possibile il diffondersi di fenomeni di corruzione e cattivo uso delle risorse pubbliche. In questo senso è decisivo il ruolo attribuito ad ANAC, non solo in termini di vigilanza sui contratti e sulle procedure degli appalti, ma anche nella predisposizione delle nuove Linee guida che sostituiranno il Regolamento. Con il provvedimento, che torna ora al vaglio del Senato, si garantisce finalmente la centralità del progetto, la qualità delle opere, una maggiore trasparenza, più attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale nell'appalto di lavori e servizi. Accrescendo al contempo la competitività del sistema degli appalti: un settore che ogni anno impiega circa il 15% del PIL del nostro Paese" Lo afferma Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del Partito Democratico a latere dell’approvazione stasera alla Camera della legge delega per la riforma del codice degli appalti. “Inoltre, tra i vari elementi innovativi – prosegue Chiara Braga - vi sono l’agognato superamento della legge Obiettivo, la promozione  tecnico-funzionale del progetto, l’esclusione del ricorso al solo criterio di aggiudicazione del massimo ribasso d’asta, l’affidamento dei lavori sulla base della progettazione di livello esecutivo, un modo anche per creare nuovi spazi di accesso al mercato da parte delle libere professioni. Parallelamente la delega è stata poi integrata con il rafforzamento delle funzioni di organizzazione, di gestione e di controllo, prevedendo un potenziamento dei poteri di verifica e di intervento del responsabile e prevedendo, anche, un adeguato sistema sanzionatorio. Infine – conclude Chiara Braga - con l’introduzione di forme di dibattito pubblico per le opere si può davvero contribuire in modo radicale ad un nuovo e virtuoso rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini sia per la localizzazione delle opere sia per il corretto inserimento nel territorio e nell'ambiente interessato”.