• 28/12/2016

“Vorrei tranquillizzare il Ministro delle finanze della Germania Federale: i provvedimenti del governo italiano sulle crisi bancarie sono pienamente coerenti con le regole europee, le quali non impediscono interventi precauzionali effettuati dallo Stato per evitare rischi di natura sistemica”. Lo dichiara Marco Causi, deputato e componente Pd in Commissione Esteri alla Camera.

“Il Ministro Scheauble – continua - d'altra parte sa bene che la Germania ha impiegato circa 250 miliardi di risorse pubbliche per stabilizzare il suo sistema bancario, mentre all'Italia ne basteranno meno di 20. Il vero punto di novità emerso dalle crisi bancarie italiane in relazione alle norme europee sul 'bail in', riguarda il trattamento degli obbligazionisti subordinati retail, e cioè dei piccoli risparmiatori che hanno acquistato titoli bancari rischiosi, quasi sempre inconsapevoli o male informati dei rischi nascosti in quegli strumenti finanziari. Questo punto è già stato riconosciuto dalle autorità europee nel procedimento di risoluzione delle quattro piccole banche regionali avvenuto lo scorso anno, attraverso un meccanismo di rimborso quasi automatico. Nel nuovo pacchetto varato dal governo Gentiloni si prevede la conversione dei titoli subordinati dei piccoli risparmiatori in obbligazioni ordinarie: non un rimborso monetario, quindi, ma uno scambio di carta (rischiosa) con carta meno rischiosa. Se si accetta il principio della salvaguardia del piccolo risparmio, come si è già fatto l'anno scorso, non si capisce perché questo nuovo meccanismo - che non prevede neppure un rimborso - non dovrebbe essere valutato positivamente”.

“Io penso che, al di là delle schermaglie, anche il Ministro delle finanze tedesco sia ben consapevole che fermare le crisi bancarie italiane, che sono comunque ben circoscritte, ha un beneficio per la stabilizzazione dell'intero sistema finanziario europeo”, conclude.