• 19/03/2019

“La sentenza della Corte di giustizia sul caso Banca Tercas dà ragione all’Italia e in particolare rende merito al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al governo dell’epoca per avere sollevato la questione contro l’orientamento adottato dalla Commissione europea. Quando abbiamo presentato ricorso, il 4 marzo 2016, volevamo determinare un chiarimento sul quadro delle regole che avrebbe potuto aiutare a gestire in futuro situazioni di crisi”. Lo dichiara Pier Carlo Padoan, deputato del Partito democratico, a proposito della decisone del Tribunale Ue sul salvataggio di Tercas.

“Mi dispiace – continua - che questo chiarimento sia arrivato troppo tardi per affrontare diversamente alcune delle crisi bancarie degli scorsi anni, alle quali forse avremmo potuto trovare soluzioni alternative. E tuttavia sono soddisfatto che questo chiarimento mette a disposizione del governo in carica, quale che sia, strumenti migliori e più flessibili per affrontare problemi in futuro. La sentenza offre alcuni spunti di riflessione sull’approccio alle regole in Europa. Io penso che le regole siano uno strumento per affrontare i problemi e tutelare i cittadini. Vanno interpretate con saggezza, alla luce dei problemi concreti. Nel caso Tercas, invece, ha prevalso nella Commissione una lettura della situazione che dobbiamo considerare troppo semplicisticamente liberista: se un’impresa va male – pensavano alla Commissione – la cosa migliore è che chiuda. Un pensiero che tradisce un approccio morale ai problemi. Io invece credo che la soluzione migliore sia sempre quella che minimizza i danni per la comunità interessata. E nel caso di una banca oltre al management e qualche ricco azionista ci sono piccoli risparmiatori e investitori che avevano comprato azioni fino a pochi anni fa considerate assolutamente sicure”.

“E' necessario inoltre ricordare che, qualora il Governo avesse proceduto direttamente a sostenere Banca Tercas, senza rispettare le indicazioni della Commissione, le conseguenze sarebbero state comunque disastrose per la banca poiché avrebbe subito una crisi generalizzata di fiducia che avrebbe portato alla liquidazione coatta. Una soluzione più onerosa e drammatica per tutti i risparmiatori e per il sistema bancario nel suo insieme”, conclude.