“La proposta di rendere pubblici i nomi dei principali debitori insolventi mi trova d’accordo, il fatto che l'idea provenga proprio dall’ABI è un grande segno di cambiamento che fa ben sperare per il futuro. E’ importante che ci sia trasparenza, è giusto che dopo un intervento pubblico così necessario quanto importante emergano le cause principali di un dissesto che poteva creare difficoltà al sistema finanziario italiano. Alcuni quotidiani hanno già dato alcune anticipazioni ma non si tratta di voler dare in pasto ai media i nomi dei grandi debitori solo per il gusto di farlo, si tratta di far emergere eventuali irregolarità che hanno portato a questa situazione e capire quali sono i responsabili nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy. Ci sono due principali responsabilità: ha sbagliato chi ha amministrato male le banche e hanno sbagliato quelli che hanno fatto investimenti senza poi essere in grado di restituire i capitali. Per queste due categorie interverrà la magistratura, la politica non è stata ferma e ha immediatamente messo al sicuro i risparmiatori e gli istituti. Il Parlamento da questa settimana esaminerà il decreto del Governo e molto probabilmente si avvierà il lavoro di una nuova commissione d’indagine sulla trasparenza e sulla chiarezza dell’operato delle parti in causa”. Lo dice Daniela Sbrollini del Pd che prosegue: “Per quanto riguarda invece la situazione del nord-est Popolare di Vicenza e Veneto banca hanno presentato un’offerta di ‘mini-rimborsi’ intorno al 15 per cento delle somme investite in azioni, ora decideranno i soci che cosa fare. Ciò che è certo è che al nord-est si deve recuperare velocemente fiducia tra territorio e istituti di credito. Se le piccole e medie aziende devono poter continuare o tornare ad investire per rimanere in un mercato, soprattutto quello delle esportazioni, sempre più competitivo è fondamentale che venga al più presto ridistribuita liquidità. Sbloccare il credito vuol dire crescere e questo deve continuare ad essere possibile, è necessario interrompere al più presto il circolo vizioso che si è generato dopo il crollo del valore delle azioni. Il Paese sta tornando a crescere ed il nord-est non può permettersi di non fare lo stesso”.