• 05/05/2020

“Abbiamo il massimo rispetto delle istituzioni e delle giurisdizioni dei Paesi europei nostri partner. Occorre però ricordare che proprio sul programma di acquisti Pspp della Bce, oggetto di pronuncia da parte della Corte costituzionale tedesca, si era già espressa la Corte di giustizia dell'Ue nel dicembre 2018. In quell’occasione si stabilì che l'acquisto di titoli del debito pubblico sui mercati secondari è proporzionato e non viola le norme dei Trattati europei, non eccede il mandato della Bce, né deroga dal divieto di finanziamento monetario, nella misura in cui il programma d'acquisto di tali titoli da parte della Bce non è una forma di sovvenzionamento degli Stati. Al riguardo, vale la pena ricordare anzitutto che il diritto dell'Unione è dotato di primato ed effetto diretto rispetto agli ordinamenti nazionali, e poi che le pronunce della Corte Ue non ammettono ulteriori decisioni di controllo o verifica e vincolano tutti gli organi giurisdizionali interni, ordinari o costituzionali che siano. Per queste ragioni, possiamo concludere che siamo in presenza, dunque, di una ‘tempesta in un bicchier d’acqua’ e che la decisione della Corte costituzionale tedesca, che del resto ha anch'essa riconosciuto in principio la compatibilità con il diritto europeo del programma Pspp, non avrà alcuna ripercussione sulle nuove misure straordinarie Pepp appena varate dalla Bce per contrastare gli effetti economici e finanziari del Coronavirus. Misure, peraltro, non riguardate assolutamente dalla pronuncia tedesca. Da questo punto di vista, i commenti dei sovranisti di casa nostra dimostrano ancora una volta il tentativo strumentale di alimentare soltanto pericolose tensioni, pur di approfittare di ogni occasione per fare inutile e dannosa propaganda. In questa fase così delicata è bene continuare a lavorare con responsabilità e determinazione a Bruxelles, come sta facendo il nostro Governo, per difendere al meglio gli interessi dell’Italia”.

Così il capogruppo dem in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.

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