• 15/03/2017

“Cara Presidente, dopo molto tempo finalmente la proposta di legge “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” (A.C. 1142) è arrivata all’attenzione dell’Aula. Il provvedimento presentato è frutto di un lungo ed intenso lavoro svolto all’interno della XII Commissione Affari Sociali durato per oltre 11 mesi. Un lavoro che ha tenuto conto anche del dibattito nel paese, delle sensibilità diverse, degli orientamenti diffusi nella società. E, purtroppo, anche dei tanti casi privati o giunti agli onori della cronaca negli ultimi mesi. Ha tenuto conto di un confronto che – non possiamo negarlo – è stato all’attenzione della vita politica da almeno una quindicina di anni. Ora il testo potrà essere votato ed emendato da tutti i colleghi Deputati e poi ulteriormente modificato, se necessario, nel suo passaggio al Senato, nella speranza che poi venga approvato definitivamente poiché i contenuti rappresentano soluzioni normative attese da tempo nel nostro ordinamento giuridico. Purtroppo, ignorando i regolamenti e la prassi del Parlamento, in questi giorni è montata una polemica che ha visto accusare a gran voce i parlamentari di aver lasciato “l’Aula vuota” durante la discussione generale dello scorso lunedì, come se fosse quella e non tutte le altre elencate sopra, l’occasione per esaminare il provvedimento. E’ l’ennesima volta in cui, i parlamentari, soprattutto quelli della maggioranza che sostiene il Governo, vengono ingiustamente tacciati di scarsa produttività e presenza in Aula, quando invece la realtà dei fatti è molto diversa. Sappiamo quanto Lei abbia voluto caratterizzare la sua Presidenza sul rispetto delle istituzioni e sull’impegno collettivo ed individuale di tutti coloro che vi operano. Per questo sarebbe forse opportuno che Lei per prima, illustrando ai cittadini e alla stampa, quali siano i regolamenti in termini di partecipazione alle sedute in Aula, voglia difendere il lavoro dei colleghi deputati. Si tratta infatti di una polemica ingiusta che punta a delegittimare l’azione sul provvedimento e più in generale chi lavora nelle istituzioni, una polemica che alimenta l’antipolitica e il qualunquismo. Altra cosa è accettare che la nostra attività sia sottoposta alla verifica continua da parte della stampa e dell’opinione pubblica”. Lo scrive la deputata del Pd, vicepresidente della commissione Affari Sociali di Montecitorio Daniela Sbrollini, in una lettera indirizzata alla presidente della Camera, Laura Boldrini, firmata da 53 deputati Pd, in cui si chiede alla presidente della Camera di fare chiarezza sulla polemica apparsa nei giorni scorsi sugli organi di stampa accusando i parlamentari di non essere presenti in aula in particolare lo scorso lunedì.