• 24/07/2014

“Preferisco gli applausi ai fischi, ma chi fa politica deve assumersi delle responsabilità e fare le cose. E le cose vanno fatte se sono giuste, non per ricevere applausi. Tanto è certo che quello che le presidenze di Camera e  Senato hanno deciso stamattina, ovvero  l’approvazione degli indirizzi per l’avvio della contrattazione sugli stipendi dei dipendenti, non riserva gloria né dentro, né fuori da Montecitorio e Palazzo Madama. Abbiamo ritenuto di recepire i principi contenuti nel decreto legge 66 del 2014 in materia di previsione di un tetto massimo alle retribuzioni del personale pubblico. Perché siamo stati noi, noi legislatori a dare l’ok al provvedimento del Governo e sarebbe stato singolare che votassimo sì all’applicazione fuori e non ci  ponessimo il problema per i nostri dipendenti. Per quanto ci riguarda, i tetti saranno più d’uno e saranno individuati, proporzionalmente, in modo da mantenere inalterati i rapporti retributivi oggi esistenti tra le diverse categorie professionali. Oggi cominceremo il confronto con i sindacati, lavoreremo per un accordo che auspico il più ampio possibile.  Abbiamo scritto, negli indirizzi, che il tetto si applica dal 2014, andiamo al tavolo con la proposta di un calendario. Tuttavia non sono stati i dipendenti del Parlamento a darsi gli attuali stipendi. E' stata una decisione della politica che, negli anni, si è assunta questa responsabilità. Nella situazione attuale, in anni di crisi economica e anche di rapporto tra le istituzioni  e il Paese, la politica si assume di nuovo questa responsabilità".

Lo dichiara Marina Sereni, vice presidente della Camera