• 14/06/2018

"Sin dalle sue prime dichiarazioni il neo ministro Gian Marco Centinaio ha manifestato la volontà di tutelare il Made in Italy, e di proseguire la battaglia contro l'Italian sounding. Sono temi che hanno visto in prima fila i governi a guida Pd e questo non può che essere apprezzato. Sono, invece, preoccupanti le dichiarazioni reiterate sulla volontà di cambiare la legge sul caporalato, una legge che, è bene ricordarlo, ha consentito importanti operazioni di polizia rese possibili proprio per la riscrittura del reato, per la possibilità di procedere all'arresto in caso di flagranza, per l'istituto della confisca. Ricordo, inoltre, che la legge prevede anche un potenziamento della Rete del lavoro agricolo di qualità e un riallineamento sulle retribuzioni. Il tema è tanto più delicato all'indomani dei gravi fatti avvenuti nella piana di Gioia Tauro. Tutto si può migliorare, ma occorre molta chiarezza su ciò che si intende in merito e attenzione nel dare messaggi di allentamento su quella che dovrebbe essere una tolleranza zero nei confronti dello sfruttamento in agricoltura di lavoratori italiani e stranieri. Un po' ambiguo risulta anche quanto affermato sugli Ogm. Sul tema vorrei ricordare al Ministro Centinaio che nella XVII legislatura Camera e Senato si sono pronunciati in modo unanime sul divieto di coltivazione e di ingresso, ed eventuali ripensamenti di tale scelta potrebbero mettere a rischio la nostra biodiversità, ricchezza su cui si fonda il nostro Made in Italy. Sarebbe, invece, interessante conoscere le opinioni del Ministro sulle possibili conseguenze dei dazi Usa sulle nostre esportazioni agricole”. Così Susanna Cenni, deputata del Pd, commenta le parole di Gian Marco Centinaio, ministro dell’Agricoltura, su caporalato, Ogm e accordi economici e commerciali internazionali.