• 13/07/2018

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio sul Ceta sono chiaramente dettate o dall'ignoranza o dalla follia. Il ministro propone di bocciare un trattato già in vigore, grazie al quale il 98% dei dazi sulle merci italiane esportate in Canada è stato azzerato, che ci consente per la prima volta di veder riconosciuti e tutelati i prodotti IGP in un Paese anglosassone extraeuropeo, che permette per la prima volta alle imprese italiane di partecipare agli appalti pubblici in Canada e che apre il mercato canadese alle nostre imprese anche dal punto dei vista dei servizi. Secondo i dati forniti della Commissione europea, dall'entrata in vigore provvisoria del Ceta le esportazioni italiane verso il Canada sono aumentate dell'8%. Si tratta di dati semplici da reperire, e il ministro incaricato di far crescere la nostra economia dovrebbe ben sapere che l'Italia, che è il nono paese esportatore al mondo, può prosperare solo se nuovi mercati vengono aperti ai nostri prodotti e se dazi e barriere non tariffarie sul Made in Italy vengono eliminate. Invece di minacciare di licenziamento i funzionari del ministero, con un'arroganza e una prepotenza che sono proporzionali soltanto alla sua ignoranza, Di Maio li utilizzi per capire, si faccia spiegare come utilizzare correttamente gli strumenti contenuti nel Ceta, a partire dalle quote aggiuntive di esportazione di formaggi, che richiedono la presenza assidua e la capacità negoziale del governo al fianco dei nostri imprenditori. Sarà un training che gli farà bene e che gli eviterà il rischio di passare alle cronache come il ministro del Suicidio Economico. 

Lo afferma Ivan Scalfarotto, deputato del Pd in commissione Esteri della Camera.

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