• 13/09/2017

“La relazione sul fenomeno della contraffazione studia un insieme di casistiche molto complesso, individuando inoltre gli strumenti efficaci per intervenire. Le casistiche vanno dalle pagine di vendita di prodotti contraffatti inseriti in siti legali, ai falsi domini che evocano prodotti noti, all’uso illegittimo di marchi inseriti in messaggi pubblicitari su piattaforme di larga consultazione, fino alle dark web che operano fuori dalla rete tradizionale.
Questa indagine, per la quale ringrazio il relatore On Baruffi per il suo prezioso lavoro, è il frutto di numerosissime audizioni dei soggetti impegnati nell’attività di contrasto, di studio, dei grandi operatori e gestori di piattaforme on line, dei tecnici.
Audizioni che ci hanno permesso di individuare gli strumenti con cui intervenire: un maggior coordinamento possibile a livello internazionale; una revisione delle normative sull’e.commerce in sede Europea, per accrescere il livello di responsabilizzazione dei fornitori di servizi sulla rete; consumatori consapevoli del disvalore dei prodotti contraffatti; programmi per  intercettare la circolazione di beni e servizi illegali. Esiste anche la possibilità di creare black list utili a bloccare la riapertura di nuovi profili per soggetti già bloccati.
Abbiamo ascoltato soggetti importati, con cui il Governo ha stipulato importanti accordi, abbiamo apprezzato gli strumenti di filtraggio, di individuazione di blocco di prodotti che vengono intercettati. Crediamo, tuttavia, che sia possibile fare ancora meglio ed auspichiamo una nuova stagione che veda la globalizzazione anche delle responsabilità e della responsabilizzazione di chi nella globalizzazione opera e fa reddito”. Così la deputata Susanna Cenni , capogruppo Pd in commissione Contraffazione,  annunciando il voto favorevole del Gruppo Pd alla  relazione sul fenomeno della contraffazione.