"La mattina di ventuno anni fa, a Roma, in Via Salaria, a pochi passi da casa sua, dei terroristi rossi misero fine alla vita, all'impegno civile e culturale di Massimo D'Antona. Intanto mandiamo un abbraccio alla figlia Valentina e ad Olga, che non solo la nostra parte politica, ma questo Parlamento ha avuto l'onore di averla come deputata.I terroristi colpirono chi voleva cambiare il diritto e le politiche del lavoro in senso moderno, legato ai cambiamenti della societa', partendo pero' da un caposaldo: la difesa dei diritti. Colpirono un uomo dello Stato, della ricerca, dello studio, dell'impegno civile e sindacale.Colpirono un uomo del dialogo. E il suo assassinio fu un segno di odio, di annientamento, propaggine di quell'odio che caratterizzo' i terribili anni di piombo in questo Paese.Nel salutarlo, nel ricordarlo, ci piace pensare che Massimo D'Antona, se oggi fosse qui con noi, sarebbe al lavoro per attualizzare e migliorare un presidio fondamentale della civilta' di questo Paese, che compie in questi giorni cinquanta anni: lo Statuto dei lavoratori". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Walter Verini, intervenendo a nome del gruppo Pd per ricordare Massimo D'Antona.