Approvata proposta di legge che istituisce premio biennale di ricerca
“Non solo conservare, ma innovare; non solo condividere il sapere tra pochi, ma allargare le potenzialità della conoscenza a tutti. Sono questi i motivi che ci hanno portato a sostenere, con convinzione, il provvedimento che istituisce il Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno approvato oggi dalla Camera. La responsabilità di coltivare le radici culturali della nostra identità nazionale e rinnovarle, in una condizione di grandi mutamenti come quelli che caratterizzano questa prima parte del terzo millennio, per noi, è di straordinaria importanza”. Lo ha detto Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Pd e vice presidente della commissione Cultura della Camera.
“Il provvedimento approvato - ha proseguito Piccoli Nardelli - prevede il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno che conserva la memoria del deputato socialista assassinato da una squadra fascista a Mola di Bari il 25 settembre 1921 ed è parte del mondo degli istituti culturali italiani. L'istituzione del Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno, rivolto a giovani studiosi, ha come oggetto il socialismo, i cambiamenti politici e istituzionali del Mezzogiorno, i conflitti sociali e le lotte politiche, lo studio del fenomeno della violenza politica. Gli istituti culturali sono realtà di diritto privato e di interesse pubblico che in modo virtuoso hanno saputo coniugare pubblico e privato, in anticipo su quanto ormai è acquisito dalle nostre politiche culturali. L'archivio della Fondazione Di Vagno è nella rete Archivi del Novecento che dal 1991, raccoglie gli archivi di oltre ottanta istituti culturali italiani. Va ricordato, d'altra parte, che anche la biblioteca della Fondazione Di Vagno conta oltre 11 mila volumi. La biblioteca fa parte del sistema bibliotecario nazionale, ha immesso in rete il 60 per cento del proprio patrimonio e aderisce al sistema SBN, attraverso il polo bibliotecario della provincia di Bari. L'integrazione in reti di biblioteche e archivi e di sostegno alla ricerca sono parte importante della politica culturale delle istituzioni tutelate dal Ministero per i beni e le attività culturali in base alla legge n. 534 del 1996. Fanno parte di una tabella triennale, come sanno i colleghi del MoVimento 5 Stelle, normata da regole certe e controlli puntuali, che tengono conto del patrimonio posseduto, dell'apertura al pubblico, del lavoro di riordino e digitalizzazione, delle ricerche promosse, di borse di studio e di partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali”.