• 16/11/2017

Oltre un milione di contributi evasi e un ammontare complessivo di sanzioni civili e amministrative per 560mila euro: è quanto accertato dagli uffici dell’Ispettorato del Lavoro che hanno compiuto verifiche alla società Castelfrigo di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, e presso le quattro società cooperative appaltatrici che dal 2011 hanno svolto l’attività di lavorazione delle carni per conto della società committente, ovvero Work Service, ILIA D.A, Framas ed Elios M.G. Lo ha reso noto il Ministero del Lavoro rispondendo alla interrogazione urgente presentata dal deputato modenese del Pd Davide Baruffi e sottoscritta dagli altri deputati Pd della Commissione Lavoro.

“Il Ministero del Lavoro - dice Davide Baruffi - nella sua risposta alla mia interrogazione parla esplicitamente di numerose violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e significative evasioni contributive accertate nel corso dei successivi controlli che lo stesso Ministero si era impegnato a promuovere dopo la mia prima interrogazione attraverso gli uffici periferici dell’Ispettorato del lavoro. Vengono, quindi, confermate le denunce che i lavoratori e i loro rappresentanti hanno più volte pubblicamente avanzato, smentendo anche la versione proposta dai presidenti di due delle cooperative appaltatrici. Le verifiche sono state compiute in un periodo che va da gennaio 2016 a maggio 2017. Il Ministero è accurato nel riportare le cifre relative all’evasione contributiva accertata e le sanzioni civili e quelle amministrative contestate sia alla società committente, sia alle quattro cooperative. Complessivamente a carico della società Castelfrigo sono stati addebitati oltre un milione di euro di contributi evasi. Altro aspetto importante è che a due delle quattro cooperative coinvolte, la Work Service e la ILIA D.A, vengono rivolte anche contestazioni di natura societaria: l’Ispettorato del lavoro di Modena, infatti, il 27 ottobre scorso, ha segnalato al Ministero dello sviluppo economico i riferimenti delle due società perché sembrerebbero abusare della forma giuridica di ‘cooperativa’. Insomma, vengono confermati i dubbi che noi, i sindacati e le centrali cooperative avevamo sollevato sulla natura di queste società che si fregiano del titolo di cooperative. Lo stesso Ministero si dice consapevole della particolare rilevanza e delicatezza delle questioni segnalate sul distretto delle carni, a ulteriore testimonianza del fatto che questa della Castelfrigo è una situazione, purtroppo, paradigmatica di altre similari che si stanno profilando nel settore. È anche per questo che, come Pd, chiediamo che agli accertamenti effettuati seguano anzitutto riscossioni reali e tempestive e che venga mantenuta alta l’attenzione su tutto il comparto per evitare nuove forme di sfruttamento a danno dei lavoratori delle aziende che invece rispettano le regole. A questo proposito mi preme infine sottolineare quello che considero l'aspetto più importante: i 127 lavoratori non possono essere lasciati soli. Non assisteremo passivamente al loro licenziamento, per veder poi magari appaltato il lavoro a nuove finte cooperative con altri lavoratori più ubbidienti”.