• 25/07/2023

Dichiarazione di Ouidad Bakkali, deputata Pd

“A distanza di 84 giorni dalla alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna e alcune aree di Marche e Toscana questo governo  chiede la fiducia su un provvedimento che noi valutiamo ancora  inadeguato.” Così la deputata Pd Ouidad Bakkali in dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto alluvione . “Il governo – ha proseguito Bakkali- ha messo in atto  azioni e  posture  inadeguate, scomposte e inopportune: penso al colpevole ritardo nella nomina del Commissario costata tante dichiarazioni sguaiate in risposta alla richiesta dei territori e delle parti sociali di fare presto e  di tenere insieme emergenza e ricostruzione,  nominando il Presidente della Regione Bonaccini.” Per Bakkali, “dopo le posture e le azioni messe in campo con due decreti che nella loro somma risultano ampiamente insufficienti sul piano delle risorse, si è giunti finalmente alla nomina del Commissario Figliuolo  al quale auguriamo buon lavoro e di cui apprezziamo le capacità e lo spirito di sacrificio, ma la dotazione a sua disposizione per fronteggiare i bisogni – ha rimarcato Bakkali - è molto lontana dalla quantificazione dei 9 miliardi che è stata fatta. Poche risorse, spalmate su un triennio, a fronte di un mandato che scade tra meno di un anno.  Perché – è l’osservazione della deputata Dem-  1,8 miliardi di euro non sono sufficienti per finanziare i quasi 6mila interventi prioritari e mezzo milione di euro è già stato speso per le urgenze, esponendo -peraltro- i già fragili bilanci degli enti locali. Per i danni ai privati, tra famiglie e imprese si superano i 4 miliardi e ad oggi sono stati stanziati solo 120 milioni di euro a fronte di quasi 7000 persone stimate ancora fuori casa. E poi parliamo di 15mila aziende colpite, 7000 delle quali nel comparto agricolo. Queste sono le dimensioni – ha concluso Bakkali-  questo lo scarto enorme tra quello di cui c’è bisogno e quello che realmente questo Governo mette a disposizione: ovvero, come confermato dal Commissario in audizione, poco più di 2 miliardi e 600 milioni complessivi, un terzo di quanto realmente necessario. Non può esserci dunque fiducia se le basi della premessa sono le azioni e le condotte viste fin qui.”