• 31/07/2019

“Modificare la norma del Dl Crescita sulle detrazioni per chi realizza interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico per evitare che essa determini un’ulteriore, ingiusta penalizzazione di quel tessuto di micro e piccole imprese che rappresenta la vera spina dorsale del spina dell’economia del nostro Paese”. Lo chiede Mario Morgoni, deputato del Partito democratico, con un’interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia.

“La misura introdotta dal governo giallo-verde – spiega - con il Dl Crescita sulle detrazioni per chi realizza interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, è profondamente ingiusta e sbagliata. Essa prevede, infatti, anziché la detrazione prevista di - 50%,  uno sconto diretto di pari valore anticipato dal fornitore, che poi lo recupererà sotto forma di credito di imposta in 5 anni. Tale misura crea gravi ripercussioni alle micro e piccole imprese, che già soffrono di problemi liquidità, costringendole ad agire di fatto da banca nei confronti dei propri clienti. Senza considerare che la capienza fiscale delle micro e piccole imprese per compensare il credito d’imposta, non è assolutamente paragonabile a quella delle imprese più grandi e strutturate. Tale provvedimento di legge crea pertanto una distorsione della concorrenza a tutto vantaggio delle grandi imprese. Del resto lo stesso Antitrust è intervenuto per evidenziare che tale norma  appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di qualificazione energetica a danno delle piccole imprese favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni”.

“Le gravi ripercussioni di questa misura colpiranno mezzo milione di micro piccole imprese italiane nel settore delle costruzioni ed istallazioni di impianti ed infissi (15000 solo nella Regione Marche)”, conclude.