• 17/07/2018

“Il governo gialloverde è riuscito nell’impresa quasi impossibile di licenziare un decreto omnibus che riesce a scontentare sia le imprese sia i lavoratori, creando inutili contenziosi per le imprese, la crescita della disoccupazione e, nella migliore delle ipotesi, l’aumento della precarietà". Lo dichiara la deputata veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Sono opposizioni che si basano sui fatti e non su posizioni ideologiche. In Veneto, in particolare, porterebbe alla cessazione di circa 25 mila rapporti di lavoro perché hanno durata superiore ai due anni. Tutti gli altri, circa 55 mila,  subirebbero uno spostamento verso altre forme contrattuali, probabilmente precarie e per le quali il decreto non si è espresso. A essere maggiormente penalizzati da questo turnover – spiega la deputata Dem - saranno poi i lavoratori e le lavoratrici meno qualificati, proprio quelli che più di altri avrebbero bisogno di una formazione stabile. Probabilmente il vicepremier Di Maio li sta spingendo verso le condizioni per richiedere il fantomatico reddito di cittadinanza”.

“L’arroganza dell’esecutivo impedisce qualunque modifica: il testo e i dossier non sono a disposizione e, a quanto apprendiamo, l’esame del provvedimento slitterà ancora non garantendo una disamina parlamentare. Dall’amministrazione veneta a trazione leghista – conclude Rotta - ci aspettiamo una reazione che porti alla revisione, pena la complicità con chi vuole portare la nostra regione al collasso occupazionale e imprenditoriale”.