“La fretta di portare in aula il Decreto n. 87 del Ministro Di Maio sta creando una situazione veramente imbarazzante”. Lo dichiara Antonio Viscomi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del Decreto Dignità.
“Tagliare – spiega - i tempi di discussione, porre termini stringenti alla presentazione di emendamenti, ridurre gli spazi di confronto con gli esperti e i portatori di interesse impedisce a tutti di lavorare nel migliore dei modi. E dimostra indifferenza e anzi insofferenza per le opposizioni o anche per chi vorrebbe solo migliorare il testo. Fino a ora, per la verità, tutti gli auditi la pensano diversamente da Di Maio: tanto i sindacati quanto le imprese. Perché il decreto voluto da Di Maio non aiuta a creare occupazione stabile e anzi rischia di produrre effetti perversi di scivolamento verso il sommerso o verso forme contrattuali meno tutelare”.
“L’unico modo per contrastare la precarietà è tagliare il costo del lavoro. Non un gioco di prestigio con la restituzione dell’addizionale sul termine, ma un intervento stabile e progressivo che riduca il cuneo fiscale di quattro punti in quattro anni. Questa sarà la proposta in commissione dl Pd”, conclude.