• 18/02/2016

In dichiarazione di voto la Garavini replica al Presidente Renzi, in vista del Consiglio Europeo

“L'Europa barcolla, ma noi non lasceremo che si sgretoli e che prevalgano gli egoismi nazionali. L’Italia c’è. E con il Governo Renzi sta dando nuovo impulso al progetto europeo. Con buona pace di quei populisti, stranieri e nostrani, che scommettono sulla paura, su un ritorno alle vecchie frontiere e alle monete nazionali. Bene fa l’Italia a ispirare cambiamenti necessari per promuovere una fase nuova in Europa”. Lo afferma Laura Garavini, dell’Ufficio di Presidenza del PD alla Camera, durante la dichiarazione di voto sulle comunicazioni del presidente Matteo Renzi sul Consiglio europeo del 18-19 febbraio.

“Mai come adesso c'è bisogno di un’Europa capace di dare risposte forti e coraggiose ai problemi. Mai come adesso però l'Europa è fragile e rischia di essere messa in discussione. Ben sette paesi hanno reintrodotto controlli alle frontiere, mettendo così in pericolo il principio fondativo dell'Ue: la libera circolazione. Mentre la Gran Bretagna si appresta a organizzare un referendum per decidere la sua uscita dall'Europa. Non possiamo lasciare che prevalgano gli egoismi nazionali”.

“L’Italia è riuscita a incrinare il dogma della stabilità basata esclusivamente sull'austerità ed ha ottenuto nell'ultimo anno che l'immigrazione sia diventata una grande questione europea. Adesso è necessario insistere per la realizzazione dell'Agenda europea sull'immigrazione. In questo conteso, è anche opportuno che l'Italia continui a chiedere lo stralcio dei costi sostenuti per fronteggiare l'emergenza dei migranti. Vanno, poi, messe in campo tutte le iniziative diplomatiche possibili per risolvere il conflitto siriano e va prodigato ogni sforzo per evitare una escalation nella complicata situazione libica."

"Per quanto riguarda, invece, il rischio Brexit è positivo il nostro impegno per scongiurare l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa, mantenendo tuttavia fermo il principio dell’interesse comune. Solo così si può evitare che ciascun paese in futuro possa sentirsi legittimato ad avanzare inaccettabili pretese di favoritismi. L'Italia, quindi, deve continuare in questa azione di pungolo per rafforzare l'Europa".