• 26/05/2014

“I numeri parlano, anche in Veneto, di una vittoria storica per il PD. Le
forze che governano la Regione non riescono infatti a raggiungere assieme il
consenso ottenuto dai Democratici. E se i numeri hanno un significato, penso
debbano condurre ad almeno un paio di considerazioni”.

A leggere in chiave veneta l’esito delle elezioni europee è il vice presidente
del gruppo del Pd alla Camera, Andrea Martella.

“Il primo dato di fatto è che per la prima volta, da almeno 25 anni a questa
parte, si registra un netto spostamento di campo di realtà sociali ed
economiche che avevano come loro punto di riferimento il centrodestra. Abbiamo
smentito quanti consideravano come inattaccabile il radicamento dei veneti a
favore di quest’area politica: invece – osserva il parlamentare veneto - la
sostanziale inconcludenza del governo Zaia, sommata alla nuova capacità del Pd
di saper parlare concretamente al mondo dell’impresa e dell’economia veneta, ha
ribaltato il quadro”.

“La seconda considerazione è che a questo punto il PD, come sta facendo a
livello nazionale, deve rompere ogni indugio. Lo dicevo ben prima di questo
voto e, a maggior ragione oggi, non c’è più tempo da attendere. Il traino per
un nuovo governo del Veneto, per una sua trasformazione e una sua ripresa siamo
noi. Dunque il Pd Veneto, fin da oggi ha un doppio compito da realizzare in
tempi stretti. In primo luogo – conclude Martella – tradurre in chiave
regionale programmi, riforme ed interventi già avviati dal governo Renzi.
Contemporaneamente individuare il leader e la squadra che fin da subito
dovranno dialogare e seminare sul territorio per conquistare la Regione il
prossimo anno. Ora insomma è il momento di mettere in campo idee ed energie
tanto grandi come le dimensioni di questo successo”.