• 06/05/2024

“E’ proprio il caso di dire che non c’è limite al peggio. Il governo Meloni, completamente a corto di risorse, sta per togliere 150 milioni di euro dal cosiddetto ‘patrimonio destinato’ per tappare i buchi della nuova gestione commissariale. Che detto in soldoni vuol dire togliere le risorse sequestrate ai Riva e destinate alle bonifiche da farsi per recuperare un territorio sacrificato sull’altare di una produzione altamente dannosa per l’ambiente e la salute dei cittadini tarantini, per consentire la prosecuzione dell’attività industriale in una fabbrica che versa in condizioni pietose e di cui non conosciamo ancora i progetti futuri, sempre che davvero ve ne siano. Questo colpo di mano di Urso e Meloni, con un articolo infilato in sordina in un decreto che non c’entra assolutamente nulla con l’ex Ilva, ci conferma che a questo governo non frega nulla né di Taranto, né dei tarantini. La loro priorità, è evidente, sarà sempre quella di assicurare la produzione d’acciaio senza alcuna considerazione del diritto costituzionale ad un ambiente sano. La comunità martoriata di Taranto ha pagato già un prezzo altissimo ed i soldi sequestrati ai Riva servivano a risarcirla”.

Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese e capogruppo PD in commissione Bilancio.