• 17/09/2018

“Affrontare il problema rappresentato dell’inarrestabile proliferazione delle pagine unofficial, fenomeno che consiste nel diffondere notizie false per poi guadagnare sui like totalizzati“. Lo chiede Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, con un’interrogazione in Commissione al presidente del Consiglio dei ministri.

“Sul Corriere della Sera di oggi – spiega – Federico Fubini ha raccontato come un muratore disoccupato di Taurianova sia diventato, attraverso l’uso della Rete, un ‘potentissimo’ opinion maker, arrivando addirittura a totalizzare 10 milioni di lettori per un solo post. Il caso è importante non solo per comprendere le dinamiche della comunicazione politica ma anche per  i meccanismi pubblicitari legati a questi profili cosiddetti ‘unofficial’ e il ricavo ottenuti dalla lettura di questi post.  Una frase dell’opinion maker calabrese evidenzia una modalità inquietante, quando afferma candidamente:  “Siamo battelli a vela cerchiamo di capire dove va il vento’.  Nell’ottobre del 2017, le pagine dei media tradizionali contavano 31 milioni di interazioni. Questo dato è rimasto nel tempo sostanzialmente inalterato, mentre le pagine unofficial sono passate da 8 a 17,5 milioni di interazioni. Quelle legate alla Lega, pagine ufficiali comprese, da 5 a 19 milioni di interazioni. L'area 5 Stelle, dopo una impennata tra febbraio e maggio, è tornata ai valori di un anno fa, intorno ai 18 milioni, mentre l'area del centrosinistra nel suo perimetro più ampio è sostanzialmente inalterata, intorno ai 5 milioni. Il pianeta unofficial in un anno ha quasi raddoppiato le proprie dimensioni, passando da 19 milioni di interazioni a 32,7 milioni superando di circa 1 milione di interazioni i media tradizionali. Le pagine in appoggio al governo sono passate come interazioni da 30,7 milioni a 55,4 milioni. L’ossessione dell’attuale esecutivo sembra quella di minacciare tagli e rimodulazioni di risorse nei confronti della stampa tradizionale, ignorando del tutto la inquietante giungla del web proprio nel campo della informazione”.

“Le pagine unofficial hanno un innegabile riverbero sulla qualità del dibattito pubblico e della informazione nel nostro sistema democratico. E’ per questo indispensabile che il governo individui gli strumenti necessari per ottenere una maggiore trasparenze e conoscere effettivamente chi si nasconde dietro le pagine unofficial, se vi siano interessi esterni alla nostra nazione. Bisogna evitare che il mondo unofficial si trasformi in zona franca nella quale, né il fisco né la magistratura, possano individuare i responsabili”, conclude.

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