“Sul caso-Forteto noi del Pd non smetteremo mai di batterci per l'accertamento della verità, completo e senza riserve. Per questo abbiamo sostenuto la commissione d'inchiesta che ha operato in Toscana nella scorsa consiliatura. Per questo abbiamo sostenuto e chiesto di presiedere la commissione d'inchiesta che presto sarà istituita dall'attuale Consiglio regionale. Per questo abbiamo promosso tutte le possibili iniziative di verifica e di prevenzione. Riteniamo di enorme gravità, e in alcuna maniera sottovalutabili, le conclusioni cui è giunto il processo di primo grado, terminato di recente. Vogliamo che sia fatta chiarezza a trecentosessanta gradi, anche da parte del governo, che proprio a questo scopo sta acquisendo tutta la documentazione rilevante. Vogliamo che sia resa giustizia alle vittime di delitti raccapriccianti e che vengano puniti tutti coloro che hanno commesso reati. Siamo invece contro ogni tipo di sciacallaggio politico e di strumentalizzazione propagandistica. I reati sono sempre il frutto di responsabilità individuali. Alzare polveroni per mettere alla gogna presunte colpe collettive (di una cultura, di una parte politica in quanto tale, di un pezzo di società) è una forzatura ideologica che non è in alcun modo giustificabile. Per tali ragioni, e con questo spirito, oggi alla Camera abbiamo approvato la mozione Bechis e respinto la mozione Bergamini. Chi dice che stiamo peccando di scarsa fermezza e di poca nettezza, o ignora la realtà o mente sapendo di mentire. E sarà smentito dai fatti”. Lo dice Dario Parrini, deputato del Pd.