• 10/07/2019

“Lega e M5s hanno tradito il patto sottoscritto dalle istituzioni con i cittadini dei comuni che hanno deciso di accorparsi. E ora questi enti locali stanno subendo una grave ingiustizia. I governi a guida Pd della scorsa legislatura, infatti, avevano stanziato circa 46 milioni per finanziare con un contributo straordinario le fusioni tra comuni per ottimizzare l’uso delle risorse e il livello dei servizi. Una iniziativa così apprezzata che il fondo previsto non è adesso più sufficiente. Il mancato aumento del budget da parte del governo e della maggioranza ha provocato la decurtazione del contributo previsto, con tagli fino al 60%. Cambiare le regole a partita in corso, a metà anno, quando centinaia di comuni hanno già approvato i loro bilanci e alla vigilia della dichiarazione sulla sussistenza degli equilibri di bilancio negli enti locali, significa voler incidere negativamente sulla qualità della vita dei cittadini. Un vero e proprio furto, in parte simile a quanto era già avvenuto sui fondi destinati alle periferie. Siamo al fianco dei sindaci e chiediamo al governo inserire i circa 30 milioni necessari nel primo provvedimento utile. In una manovra correttiva da 7,6 miliardi di euro, e con più di 640 miliardi di spese finali complessive nel settore pubblico, questo non dovrebbe essere un problema se non di volontà politica”.

Così Maria Chiara Gadda, capogruppo Dem in commissione Agricoltura alla Camera, a margine della manifestazione davanti Montecitorio dei sindaci e degli amministratori dei nuovi comuni costituiti in questi anni a seguito di fusioni. Presenti alla protesta anche molti deputati e senatori del Pd.