• 12/06/2017

“Il G7 ambiente di Bologna ha confermato, con la necessaria abilità diplomatica della dichiarazione finale a Sei più Uno, la linea emersa a Taormina: gli Usa sono isolati e i Sei andranno avanti con gli impegni sul clima assunti con l’Accordo di Parigi, che non sono rinegoziabili.

L’impegno per il clima è fondamentale non solo per difenderci dai pericoli dovuti ai mutamenti climatici in atto, ma anche per il nostro futuro: una sfida economica, tecnologica, sociale e geopolitica. E’ una sfida in cui l’Europa vista a Taormina, quella di Merkel,  Macron e Gentiloni, può svolgere un ruolo da protagonista insieme alla Cina.  Come quell’Europa che fu determinante per l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto contro gli USA di Bush  grazie anche alla capacità di Romano Prodi che coinvolse la Russia.

L'Italia può avere una funzione importante proponendo politiche coerenti con gli impegni europei e ambiziose in tutti settori. La stesura della nuova Strategia Energetica Nazionale, su cui si è aperta una consultazione pubblica e un confronto in Parlamento,  è un primo banco di prova per definire la direzione di marcia.

Occorre favorire l’autoproduzione elettrica da fonti rinnovabili per cittadini,  comunità e imprese;  abbandonare il carbone nei prossimi anni e raggiungere il 100% di produzione elettrica da fonti  rinnovabili entro il 2050”.

 

Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando gli esiti del G7 Ambiente di Bologna.