• 06/06/2019

"Chiediamo al governo quali urgenti iniziative intenda assumere per assicurare il pieno rispetto degli impegni sottoscritti il 6 settembre 2018 da parte del gruppo Arcelor Mittal che ha vinto la gara europea per l'acquisto del compendio industriale ex Ilva di Taranto, a cominciare dalla salvaguardia dei livelli occupazionali e del pieno utilizzo delle maestranze in tutti gli stabilimenti". Lo chiedono i deputati Pd Lacarra, Serracchiani, Ubaldo Pagano, Gribaudo, Carla Cantone, Lepri, Romina Mura, Viscomi e Zan, in una interrogazione al ministro del Lavoro e delle politiche sociali e al ministro dello Sviluppo economico.

"Sebbene l’intesa siglata lo scorso settembre tra Arcelor Mittal e governo preveda una verifica trimestrale sulle questioni ambientali e lavorative oggetto dell’accordo, nessun incontro – malgrado le molte sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali e delle associazioni ambientaliste – è stato finora tenuto. Inoltre lo scorso novembre diversi organi di stampa e organizzazioni sindacali evidenziavano alcune gravi anomalie nei processi di selezione del personale rispetto ai criteri concordati nel predetto accordo. In particolare, si denunciavano molteplici incongruenze sull'applicazione del criterio della mansione, della professionalità, dell'anzianità e dei carichi familiari, rendendo manifesto, secondo l'opinione delle organizzazioni sindacali, il fatto che la selezione fosse stata operata dall'azienda attraverso criteri unilaterali e, dunque, al di fuori di quanto previsto dall'accordo", aggiungono i deputati.

"Ancora una volta - concludono i deputati Pd - ci si trova di fronte ad un accordo sottoscritto e non rispettato, situazione che evidenzia una palese incapacità di controllo da parte del Governo sui comportamenti dei contraenti nonché la mancanza di una chiara strategia per il rilancio della nostra economia, con effetti ancor più drammatici su territori come quelli del Mezzogiorno ed in particolare la città di Taranto che ha affrontato grandi sacrifici su diversi fronti per consentire a Mittal di rimettere la ex Ilva in attivo".