“Nonostante i passi in avanti compiuti, restano ancora alcune questioni aperte”. Lo dichiarano il presidente del gruppo Pd alla Camera Roberto Speranza, e i deputati democratici Maria Antezza e Vincenzo Folino.
“Tra questi – proseguono Speranza, Antezza e Folino – c’è la necessità di tenere conto delle reali condizioni socio-economiche ed agrarie dei territori (aree svantaggiate), e dell’effettiva redditività dei terreni agricoli, al fine di creare una situazione di equità tra la misure dell’imposta e la capacità contributiva, oltre la questione riguardante l’eventuale compensazione tra gettito stimato e gettito effettivo dell’imposta per i Comuni”.
“Con l’azione parlamentare messa in campo – spiegano Speranza, Antezza e Folino - e l’intervento del Cdm sull’Imu agricola, si sono compiuti dei passi avanti nei criteri di esenzione dell’Imu rispetto all’iniziale Dm del novembre scorso: si è passati da circa 1500 comuni a 3456 comuni esenti e a 655 unità per i comuni parzialmente esenti. Con gli emendamenti approvati al Senato, poi, le esenzioni sono state estese ai terreni agricoli e non coltivati delle isole minori e si è introdotta la detrazione di 200 euro per i terreni della ‘Collina svantaggiata’”.
“Nonostante questo – continuano Speranza, Antezza e Folino - restano appunto delle questioni aperte. Per questo, anche su sollecitazione dei sindaci dei territori interessati e delle associazioni agricole, e impossibilitati a procedere a ulteriori modifiche per la scadenza del termini del decreto, abbiamo presentato come gruppo Pd Ordini del giorno, anche a nostra firma, che hanno impegnato il governo a riconsiderare i criteri di esenzione introdotti per estenderne l’applicabilità anche ai terreni che si trovano in zone svantaggiate, non ricomprese tra i Comuni montani e parzialmente montani; a disporre la riapertura dei termini per l’accesso ai mutui senza interessi con la Cdp; a estendere l’esenzione ai piccoli proprietari, anche non agricoltori, di terreni per autoconsumo familiare o che li abbiano ceduti a imprenditori agricoli nonché agevolare le cooperative sociali, le aziende condotte da giovani, o quelle colpite da eventi alluvionali o fitopatie; ripristinare le agevolazioni Irap per il comparto primario”.
“Da parte nostra, continueremo il nostro lavoro parlamentare per rivedere, assieme al governo, l’intera materia e creare migliori condizioni per rilanciare il settore agricolo e agroalimentare”, concludono Roberto Speranza, Maria Antezza e Vincenzo Folino.