• 01/03/2017

Post su Fb di Ettore Rosato, presidente deputati pd 

+0,9%. E’ cresciuto di quasi un punto percentuale il Pil nel 2016: più di quanto ci aspettavamo ed era stato prudentemente scritto nel DEF.
Non abbastanza, ne siamo consapevoli. Ma è un segno positivo: in tre anni siamo passati dalla recessione (il 2013 si era chiuso a -1,9%) alla ripresa. E non è casuale che questa inversione di marcia sia giunta con l’approvazione di alcune riforme.
E’ scesa la pressione fiscale (-0,4%) e sono tornati gli investimenti. Senza che questo andasse ad accrescere il nostro deficit, oggi ai minimi da dieci anni.
Ne sanno qualcosa quei lavoratori che grazie al Jobs Act hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato (+1 milioni in due anni), gli oltre 11 milioni di cittadini che hanno goduto del bonus di 80 euro in busta paga, le aziende che possono fare ricerca e sviluppo grazie ai super incentivi della legge di bilancio.
A proposito degli 80 euro e delle polemiche di queste ore. Sono stati molti di più i cittadini che lo hanno percepito a fine anno perché scoprivano di averne diritto, rispetto a quanti lo hanno dovuto restituire perché superavano la fascia di reddito. Sono stati restituiti allo Stato 507 milioni di euro (da parte di 1 milione e 600 mila italiani che non rientravano nei parametri). Mentre sono stati 599 milioni di euro quelli andati nelle tasche di 1 milione e 800 mila cittadini che pensavano di non essere compresi in questa misura.
Ed è grazie ad azioni come queste che crescono i consumi delle famiglie, la fiducia delle imprese e gli ordinativi dell’industria.
Dati interessanti, elementi che ci aiutano a capire come affrontare le sfide che abbiamo di fronte per sostenere famiglie e lavoro.