Approvato emendamento in commissione Bilancio
“Il congedo obbligatorio di maternità, a differenza di quanto accaduto fino ad oggi, varrà per l'assegnazione del premio di produttività. Lo prevede un emendamento appena approvato nella legge di Stabilità. Non è una novità da poco se si pensa che una delle cause per cui, nei fatti, a parità di incarichi e ruoli, le donne europee in media guadagnano il 16,3% in meno degli uomini era la fruizione del congedo maternità”. Lo ha detto Titti Di Salvo, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera e prima firmataria dell’emendamento approvato dalla commissione Bilancio.
“Oggi - prosegue Di Salvo -, quando una mamma usufruisce dei 5 mesi di congedo di maternità, peraltro obbligatorio, perde spesso la possibilità di partecipare con i suoi colleghi uomini all'assegnazione del premio. Si tratta della conseguenza automatica di uno dei vincoli previsti in moltissimi contratti aziendali per aver diritto all'erogazione del premio che consiste nella individuazione di un certo numero di giorni di presenza e di ore lavorate. L'assenza per maternità, considerata una vera e propria assenza, esclude quindi dal diritto a ricevere il premio e penalizza le donne. Con l'emendamento approvato i congedi di maternità varranno per il calcolo dei requisiti per l'assegnazione del premio di produttività. Il merito dell’approvazione dell'emendamento va riconosciuto ad un impegno comune delle parlamentari dei diversi gruppi politici. La maternità da oggi smette di essere causa dell'uscita dal mondo del lavoro: il 22% delle donne lascia il lavoro dopo il primo figlio, percentuale che cresce all'aumentare del numero di figli. Per questa novità ci siamo ispirati alla realtà di imprese che vedono donne al tavolo delle trattative nelle delegazioni aziendali e che hanno corretto l’impostazione che vigeva fino ad oggi. Non è un caso che il Parlamento con la più alta presenza di donne nella storia della Repubblica, come una sorta di restituzione simbolica della presenza delle donne fuori dalle istituzioni, rimetta al centro della politica la maternità come libera scelta”.