• 05/07/2018

“La richiesta di Salvini a Mattarella, oltre a essere gravissima, mette in evidenza una totale confusione e un’oggettiva ignoranza delle regole e della sentenze di cui si parla”. Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della vicenda del sequestro dei rimborsi elettorali della Lega.

“La Lega  – spiega - insiste nel chiedere un ‘incontro con Mattarella’ ritenendo che ‘mettere fuorilegge un partito per - eventuali - errori di altri risalenti a dieci anni fa, non garantisce quello spirito di democrazia, liberta' e partecipazione popolare su cui si fonda la nostra Costituzione e la nostra vita sociale. Qui deve essere chiaro che nessuno ha messo fuori legge nessuno. Tutto si basa su una sentenza che condanna i vertici della Lega a pene pesantissime per truffa aggravata per la percezione fraudolenta di rimborsi elettorali. E la cifra in questione è 49 milioni di euro e non i 300mila euro citati da Salvini. Ebbene, di fronte al tentativo della magistratura di salvare il salvabile, di recuperare e sequestrare i fondi contestati, anziché restituire, anziché tentare di spiegare dove siano finiti quei soldi, si chiede al Capo dello Stato di frapporsi ai giudici per bloccarne le attività di garanzia che la legge prevede. In altre parole, per Salvini se lo stesso reato fosse stato commesso da un normale cittadino, la sentenza di sequestro sarebbe corretta. Ma poiché a essere coinvolta è la Lega, allora è un attentato alla democrazia”.

“La verità è esattamente opposta: le parole di Salvini calpestano i principi più elementari della democrazia, della Costituzione, delle istituzioni. Invece che inventarsi iniziative che creano solo confusione, Salvini si decida a far chiarezza e spieghi che fine hanno fatto i 49 milioni di euro dei cittadini italiani spariti”, conclude.