“Non è possibile procedere al rinnovo degli accordi con la Libia per una via burocratica. La Libia è un tassello troppo importante e le notizie sulla violazione dei diritti umani sono così orrende che si deve procedere a una verifica dei risultati prodotti dagli accordi, per questo abbiamo chiesto al ministro degli Esteri quale sia la volontà del governo in merito alla necessità di rinegoziarli e alla richiesta Onu di chiudere i centri di detenzione per evacuare i richiedenti asilo in altri Paesi”.
Lo dichiara Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri di Montecitorio, a margine del Question Time, durante il quale Laura Boldrini, deputata dem, interrogando il governo sulle modifiche da apportare, ha sottolineato che “noi riteniamo necessario modificare il memorandum d’intesa con la Libia, perché nel frattempo in Libia è scoppiata una guerra civile e non è possibile considerarlo un porto sicuro. Sono necessarie profonde modifiche perché rapporti Onu e inchieste giornalistiche hanno documentato come i centri di detenzione si siano trasformati in luoghi di violenza e tortura. Questi rapporti ci dicono anche che componenti della guardia costiera libica sono collusi con i trafficanti di esseri umani”.
“Uno degli obiettivi di questo governo – ha ribadito Quartapelle nella replica - è voltare pagina rispetto a 14 mesi di indifferenza e propaganda. Occuparsi di immigrazione non vuol dire solo occuparsi delle barche dei migranti quando arrivano nelle acque territoriali italiane ma avere un approccio concreto e umano. Tre anni fa si iniziò a lavorare insieme alle autorità libiche per combattere i trafficanti, tre anni dopo è giusto sottoporre a verifica quel meccanismo. Bene dunque la disponibilità di Di Maio a modificarli. Noi – ha concluso Quartapelle – chiediamo che vengano modificati soprattutto riguardo i corridoi umanitari, lo svuotamento dei campi, la presenza delle organizzazioni internazionali nei campi e la protezione dei diritti umani in quel Paese”.