“Ringraziamo il ministro Gentiloni per la rapida informativa che ha voluto dare alla Camera. Il sequestro di Giovanni Lo Porto è stata una vicenda che abbiamo seguito in modo formale e informale nel corso di questi anni. I chiarimenti su questa vicenda sono stati tempestivi e spero aiutino a fermare le polemiche in un giorno di dolore come questo. Ci associamo all'impegno che il ministro ha manifestato qui oggi nel perseguire in ogni sede, a partire dall'inchiesta aperta dalla magistratura italiana, la ricerca della verità di quanto successo”. Lo ha detto Lia Quartapelle, deputata del Pd componente della commissione Esteri, durante il dibattito dopo l’informativa del ministro Gentiloni sull’uccisione del cooperante Giovanni Lo Porto.
“Lo Porto era un cooperante che lavorava in paesi tra i più poveri - ha proseguito Quartapelle - ed è rimasto vittima dei terroristi. Persone come lui testimoniano che si può lavorare per un mondo migliore. Aveva scelto il Pakistan, un paese importante per la sicurezza dell’area. Il tempo trascorso tra l’operazione americana a fine gennaio e il giorno in cui è stata data la notizia è stato necessario per le verifiche che devono essere fatte in casi simili. Il nostro pensiero va ora ai familiari di Lo Porto, come a quelle di padre Dell’Oglio ancora nelle mani dei rapitori: dobbiamo continuare a lavorare per contrastare ogni forma di integralismo e violenza”.