Bene, ci siamo arrivati. Il Movimento 5 stelle ha appena bollato in Aula lo stanziamento per il Cai e il ripristino del Fondo Montagna come "marchette", tra gli applausi da stadio del loro direttorio che in questo modo asseconda quello che i padroni del vapore di quell'editoria che li ha caldamente adottati vogliono sentir ripetere pappagallescamente.
Capisco che vivere nel blog comporti come conseguenza il fatto di non sapere più cosa sia la realtà. Se spegnessero la loro connessione con la Casaleggio e Associati e aprissero quella con la realtà, scoprirebbero che per tutto il lavoro assicurato ogni anno dalle migliaia di volontari del Club Alpino Italiano, un milione di euro all’anno è probabilmente ancora poco. Quella che i colleghi grillini descrivono con disprezzo come una “mancia” è in realtà un atto dovuto da tempo. La manutenzione di migliaia di chilometri di sentieri e il presidio in centinaia di rifugi e bivacchi assicurato ogni anno dal Club Alpino Italiano permette lo sviluppo turistico della montagna italiana in estate e fanno risparmiare qualche centinaio di milioni l’anno agli enti locali. Inoltre, l’attività del Soccorso Alpino – che fa parte della grande famiglia del Cai – garantisce la sicurezza sulle montagne italiane con oltre ottomila interventi per salvare le persone in difficoltà.
Secondo le stime dell’Osservatorio Turistico della Montagna gli arrivi estivi toccano i 3,5 milioni di persone con 16,9 milioni di presenze (12 milioni di italiani e 4,5 milioni di stranieri) per un valore superiore a 2,1 miliardi di euro. Se milioni di persone ogni anno possono frequentare le montagne italiane, passeggiare su sentieri puliti, con la segnaletica, indicazioni e informazioni puntuali e trovare ristoro nei rifugi è merito anche del Cai. Lascio calcolare ai profeti del blog quanto dovrebbero spendere le amministrazioni pubbliche, comuni, unioni montane province, per mantenere il medesimo servizio, oltre che di quelli che verranno assicurati con i ripristinati 15 milioni del fondo montagna nel triennio come doverosa -e ancora insufficiente- applicazione dell'articolo 44 della Costituzione (leggetelo, ragazzi del Movimento 5 Stelle: c'è' anche su internet!).
Con questi dati e conoscendo personalmente l’attività svolta, credo che la strumentalizzazione dei grillini per attaccare l’attività dei parlamentari, sia largamente irrispettosa nei confronti del Cai, più che nei confronti nostri. Noi abbiamo cercato solo di fare il nostro dovere di rappresentanza, per garantire gli interessi dei cittadini che visitano la montagna, delle centinaia di migliaia di micro imprese che vivono grazie all’economia diffusa generata dal turismo montano e delle pubbliche amministrazioni che si devono sobbarcare oneri economici per centinaia di milioni nella manutenzione dei percorsi turistici, e delle amministrazioni comunali che ogni giorno erogano servizi in montagna in condizioni di grande difficoltà e di grandissima dignità.".
Lo dichiara Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera.