La vice presidente della Camera: le circostanze eccezionali non sono soltanto italiane e a Bruxelles dovrebbero saperlo
“Aiutare famiglie e imprese: qualcuno, in malafede, parla di manovra elettorale, ma non c’è chi non veda che se non si interviene su queste, non ci sarà ripresa possibile. E’ questo il segno della legge di Stabilità licenziata ieri dal consiglio dei ministri e ora all’attenzione del Parlamento italiano e dell’Europa. Una manovra “imponente” come scrivono i commentatori, un legge che prosegue nella strada intrapresa dal governo Renzi: aiutare chi di più ha sofferto della crisi, aiutare chi può permetterci di uscire dalla crisi”.
Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.
“ Valuteremo ogni singolo capitolo – continua - ma dalla riduzione dell’Irap, dalla revisione della spesa pubblica, dall’azzeramento dei contributi per i nuovi assunti, dalle misure a sostegno delle partite Iva o, ancora dall’inserimento volontario in busta paga del Tfr, tutto punta all’obiettivo crescita.
Il disastro delle Borse di ieri, e oggi non sembra andare meglio, ci fa capire quanto sia fragile l’equilibrio in Italia e in Europa. Le nuove incertezze sulla Grecia, ma anche la congiuntura negativa Usa o i dati preoccupanti sulla Germania, ci richiamano ogni giorno a vigilare e intervenire: solidità dei numeri sì, ma anche e soprattutto necessità di rimettere in moto l’economia. Anche con una manovra espansiva come è chiaramente quella messa in campo ieri”.
“ La deviazione momentanea dal percorso previsto per l’aggiustamento strutturale è nelle circostanze eccezionali che non riguardano soltanto l’Italia – concluce - E a Bruxelles questo dovrebbe essere chiaro”.