• 27/12/2018

“Confondere beneficenza e funzioni delle organizzazioni non-profit è l'ennesimo segno della confusione, se non della malafede, di chi ha pensato questa misura”. Lo dichiara Elena Carnevali, componente della presidenza del Gruppo del Partito Democratico e della Commissioni Affari Sociali della Camera dei Deputati.

“Le organizzazioni non-profit, infatti, in grandissima parte erogano servizi, organizzano attività, promuovono interventi che hanno sempre più rilevanza economica e richiedono capacità organizzativa e di investimento, tali attività possono generare avanzi di gestione (utili) che poi vanno reinvestiti nelle attività statutarie destinate alla funzione sociale. Pensare che non-profit sia equivalente alla beneficenza –sottolinea la deputata Dem - è specchio di una mentalità ferma al 1800, ad una visione di assistenzialismo paternalistico lontano dalla funzione di emancipazione e promozione sociale che hanno assunto gli enti non-profit in Italia e in Europa”.

“Una viceministra dell’Economia che confonde lucro con utili di gestione evidenzia, ancora una volta, l'incompetenza strutturale di chi parla o la pelosa malafede. Perché raddoppiare una tassa su chi secondo la Castelli non fa utili?  È fumo negli occhi della commissione Europea o un diversivo per parlare del nulla e non ricavare gettito? Purtroppo – conclude Carnevali - è l'ennesima conferma di una sotto-cultura punitiva e arrogante che traduce, sul piano fiscale, I furibondi attacchi alle ONG della scorsa estate. Per questo Governo solo l’esecutivo e la politica posso detenere il monopolio dell'assistenza, usata come strumento di controllo sociale e propaganda. Evidentemente nulla è più pericoloso per questi politici all'arrembaggio, quanto le organizzazioni autonome, libere, partecipate e pensanti”.