• 08/11/2017

“Favorire la canalizzazione del risparmio privato verso il venture capital, prevedendo che, per usufruire dell'agevolazione fiscale sui Piani individuali di risparmio, sia obbligatorio investire almeno il 3 per cento della soglia di investimento prevista dai PIR, in start-up innovative”. Lo prevede la risoluzione sui Pir, firmata dai deputati del Partito democratico Silvia Fregolent, Michele Pelillo e Maurizio Bernardo, approvata oggi dalla Commissione Finanze della Camera.

Il testo contiene anche la proposta di “allargare l'agevolazione fiscale dei PIR alle quote di Fondi di credito e alle obbligazioni emesse a fronte di cartolarizzazioni di crediti erogati a piccole e medie imprese tramite piattaforme peer-to-peer specializzate; estendere l'agevolazione fiscale PIR anche a forme di gestione individuale (gestioni patrimoniali) e non solo collettiva (fondi) per permettere anche al mondo delle gestioni di private banking di accedere direttamente agli investimenti PIR, lasciando i vincoli PIR in capo alla gestione e non agli investimenti sottostanti; innalzare dal 5% fino al 10% il tetto stabilito per gli investimenti effettuati da casse previdenziali o fondi pensione, limitatamente alla sottoscrizione dei PIR, nonché di ampliare i limiti individuali di 30.000 euro annui e di 150.000 euro complessivi previsti per le persone fisiche;  prevedere un credito di imposta del 50% per tutte le società che optano per la quotazione, purché sotto la soglia di 1,5 miliardi di euro di capitalizzazione post quotazione, oppure che effettuino aumenti futuri di capitale o emissione di obbligazioni”.