• 25/03/2017

"Sono francamente stupito dalle polemiche che ti sono piovute addosso.
Tu sei un Sindaco che, in prima linea, ti sei sempre battuto per i valori dell’accoglienza e del rispetto della persona". Lo scrive Franco Vazio, deputato del Partito democratico e vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, in una lettera aperta diretta al sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano.
"Ventimiglia  - spiega - è una città che ha dimostrato nei fatti di non essere razzista e populista, di sapere comprendere il dramma dei migranti,  insomma una vera città d’Europa. Una città, però, che tra mille difficoltà cerca anche di conservare la sua economia, le sue imprese, le ragioni di vita e di lavoro dei suoi abitanti.
Ora c’è chi si scandalizza per la tua ordinanza che vieta la somministrazione senza regole e per strada di alimenti e bevande ai migranti, sostenendo che sarebbe inattuale perché riferita alla situazione dell'agosto scorso, nonché in contraddizione con l'articolo 2 della nostra Costituzione, che impone il dovere della solidarietà. 
Ebbene, allora affermare che un migrante debba trovare accoglienza e ricevere tutta l’assistenza morale e materiale (cibo e bevande comprese), ma debba essere, allo stesso tempo, identificato come qualsiasi cittadino italiano e debba rispettare le leggi poste a tutela del suo Status, non mi sembra una cosa sbagliata.
Così come non mi sembra disdicevole che un Sindaco da un lato voglia indurre il rispetto della legge, e dall’altro possa vietare comportamenti che vanno nei fatti a ledere i diritti dei cittadini di cui lo stesso è il rappresentante.
Nessuno ha detto che i migranti debbano morire di fame e di sete, ma semplicemente che essi e chi vorrebbe aiutarli debbano rispettare la legge".
"Capisco che tutto questo per un mondo in confusione potrebbe apparire strano, ma per il sottoscritto rappresenta invece una condizione minima per garantire la convivenza civile, reali risposte ai più bisognosi di aiuto e nel contempo per respingere con forza quel sentimento di arrogante populismo che proprio quei diritti vorrebbe spazzare via", conclude.