• 20/09/2018

La deputata del Pd presenta interrogazione urgente al ministro per i Beni e attività culturali

“Le esperienze maturate  dai volontari impegnati nei progetti di Servizio Civile Nazionale realizzati dal Mibac non devono andare disperse”. E’ quanto ha chiesto, attraverso una interrogazione urgente al ministro per i Beni e le attività Culturali, la deputata del Pd Debora Serracchiani, dopo la conclusione, il 12 settembre scorso, del  periodo di un  anno per  1.050 volontari  impiegati nella la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese. “ Volontari – scrive Serracchiani al ministro Bonisoli - altamente specializzati nel settore culturale e nei settori connessi che hanno dedicato ed investito un anno della propria vita nella tutela del nostro patrimonio culturale nei musei, biblioteche, archivi,  acquisendo ulteriori e specifiche competenze.” Serracchiani ha altresì chiesto al ministro Bonisoli “se non intenda anche individuare specifiche forme di collaborazione,  tenuto conto che i volontari in questione sono quasi tutti in possesso di una formazione di alto livello.” Nell’interrogazione, Serracchiani  sottolinea che “lo Stato, le Regioni e le Province autonome, nei limiti delle rispettive competenze, possono stipulare convenzioni con associazioni di imprese private, con associazioni di rappresentanza delle cooperative e con altri enti senza finalità di lucro, al fine di favorire il collocamento nel mercato del lavoro dei giovani che hanno svolto il servizio civile universale” e che, “ferme restando le riserve di posti previste dalla normativa vigente, ai fini della compilazione delle graduatorie di merito dei concorsi pubblici relativi all'accesso nelle carriere iniziali, le pubbliche amministrazioni possono prevedere nei relativi bandi, come titoli di preferenza, anche lo svolgimento del servizio civile universale completato senza demerito”. Infine, la deputata del Pd  ha ricordato a Bonisoli che fu lui stesso, nel corso di un question time alla Camera, a fornire  dati “inequivocabili” dai quali  risultava “una carenza attuale rispetto alla dotazione organica prevista.”