“Spero che il contributo di oggi serva non solo a denunciare una serie di manchevolezze che abbiamo documentato nella relazione approvata in commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ma anche ad essere da stimolo al governo affinché scelga la via più opportuna per rilanciare la chimica italiana, una branca dell’economia che nel nostro paese ha una storia importante e che ha ancora molte potenzialità ”. Lo ha dichiarato in aula il deputato Alessandro Bratti, presidente della commissione, intervenendo durante la discussione sulle linee generali della relazione sulla situazione delle bonifiche dei poli chimici: il "Quadrilatero del Nord", Venezia-Porto Marghera, Mantova, Ferrara, Ravenna.
“Nel quadrilatero del Nord - spiega Bratti – c’è la chimica del 900 con i suoi risultati positivi, in termini di benessere e penalizzanti, in termini di cattivo uso del territorio. Cattivo uso che la commissione con questa relazione ha cercato di fotografare con diverse modalità d’approccio a seconda del luogo. Abbiamo così fatto il punto sulla normativa italiana che riguarda le bonifiche che è ricca e complessa. In Europa ci sono normative sull’ambiente ma sull’utilizzo del suolo, quindi sulle bonifiche, no.
Si tratta di un tema molto complesso e ci troviamo di fronte a un puzzle su cui sia il pubblico che il privato si muovono con grande difficoltà, soprattutto per i molteplici e complicati procedimenti amministrativi. Importanti sono state le novità che abbiamo introdotto nel collegato ambientale, come il nuovo schema per la transazioni che semplifica i passaggi e l’immissione nel codice penale dell’omessa bonifica. Stiamo ora lavorando per un’approvazione definitiva della legge sul riordino delle agenzie ambientali”.
“Ci auguriamo infine che questa relazione – conclude il presidente Bratti - porti il Parlamento e la chimica a un ragionamento più generale sul ruolo che questo comparto ha nel nostro paese, pensando anche al futuro che potrà avere e a una futura possibile chimica green” .